In un clima di tensione economica globale, funzionari di Stati Uniti e Cina si sono incontrati oggi nella capitale svedese per il terzo round di negoziati commerciali, con l’obiettivo di prorogare la tregua tariffaria in scadenza il 12 agosto. La sospensione temporanea dei dazi, concordata a maggio, ha finora evitato un’escalation nella guerra commerciale tra le due maggiori economie mondiali. A guidare le delegazioni sono il segretario al Tesoro USA Scott Bessent e il vicepremier cinese He Lifeng, che discuteranno una possibile estensione di 90 giorni dell’accordo, durante la quale entrambe le parti si impegnerebbero a non introdurre nuovi dazi né ad aggravare le tensioni con misure economiche alternative. Tra i temi sul tavolo figurano le preoccupazioni statunitensi sulla sovraccapacità industriale cinese, le esportazioni di petrolio da Russia e Iran verso Pechino, e la questione TikTok, che rischia il divieto negli USA se ByteDance non cederà il controllo a un acquirente americano. Il presidente Donald Trump, parlando dalla Scozia alla vigilia dei colloqui, ha dichiarato che gli Stati Uniti sono “molto vicini a un accordo con la Cina”, pur senza fornire dettagli. Ha inoltre promesso un approccio più moderato in caso di mancato accordo, con dazi “contenuti” per evitare danni eccessivi alle economie coinvolte. Pechino, da parte sua, ha ribadito la volontà di risolvere le controversie “attraverso un dialogo paritario e consultazioni reciproche”, come affermato in un editoriale del Quotidiano del Popolo. Tuttavia, ha anche chiesto chiarimenti sui dazi del 20% imposti dagli USA a marzo, legati alle preoccupazioni sul traffico di fentanyl. Mentre si discute anche di un possibile incontro autunnale tra Trump e Xi Jinping, gli analisti restano cauti: l’estensione della tregua appare probabile, ma nessuna svolta sostanziale è attesa in questa fase. Il mondo osserva, consapevole che ogni passo potrebbe influenzare gli equilibri economici globali.
