L’accumulo di gas serra nell’atmosfera sta accelerando a ritmi mai registrati prima, e con esso cresce il rischio di eventi meteorologici estremi sempre più frequenti e intensi. È quanto emerge da un nuovo rapporto del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC), che lancia un appello urgente alla comunità internazionale: “Il tempo per agire si sta esaurendo”. Secondo i dati raccolti, le concentrazioni di anidride carbonica (CO₂), metano (CH₄) e ossido di diazoto (N₂O) hanno raggiunto livelli record nel 2024, superando di gran lunga i valori preindustriali. La CO₂, in particolare, ha toccato le 424 parti per milione, un valore che non si registrava da oltre 3 milioni di anni. Gli scienziati avvertono che l’effetto serra, sebbene naturale e necessario per la vita sulla Terra, è stato alterato dalle attività umane, in particolare dall’uso massiccio di combustibili fossili, dalla deforestazione e dall’agricoltura intensiva. Il risultato è un riscaldamento globale accelerato, che sta già modificando gli equilibri climatici del pianeta. Tra le conseguenze più evidenti: ondate di calore più lunghe e letali, uragani più potenti, siccità prolungate e piogge torrenziali che mettono a rischio infrastrutture, agricoltura e sicurezza alimentare. Il rapporto sottolinea che questi fenomeni non sono più eccezioni, ma stanno diventando la nuova normalità. “Stiamo assistendo a cambiamenti diffusi, rapidi e senza precedenti nel sistema climatico,” ha dichiarato il climatologo Jean-Pierre Gauthier, tra gli autori del documento. “Ogni frazione di grado in più comporta costi umani, economici ed ecologici enormi.” Il rapporto invita i governi a rafforzare gli impegni dell’Accordo di Parigi, accelerando la transizione verso energie rinnovabili e riducendo drasticamente le emissioni entro il 2030. Ma avverte: anche se si agisse oggi, alcuni effetti sono ormai irreversibili.
