Niente accordo per il rinnovo dei contratto di lavoro per le farmacie private. i sindacati di categoria: Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, annunciano l’avvio della mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori del settore. La protesta, spiega una nota dei sindacati, è stata decisa al termine del coordinamento sindacale unitario delle delegate e dei delegati tenutosi lo scorso 19 maggio con la partecipazione delle strutture territoriali e regionali.
No a soli 120 euro di aumento
“A determinare la rottura del confronto è stata la posizione rigida e intransigente di Federfarma”, attaccano le sigle sindacali, “che ha confermato l’offerta di soli 120 euro di incremento salariale complessivo per i prossimi tre anni di vigenza contrattuale, una proposta giudicata inadeguata dalle organizzazioni sindacali, che da mesi rivendicano aumenti dignitosi ancorati a indicatori certi, come l’inflazione e la perdita del potere d’acquisto, in linea ed in coerenza con quanto rivendicato in altri rinnovi contrattuali”
Le aspettative deluse
Una proposta per Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, “completamente scollegata dalla realtà economica del settore e dalle legittime aspettative di farmaciste, farmacisti e addetti delle farmacie private che ogni giorno garantiscono un servizio essenziale alla cittadinanza» affermano Filcams, Fisascat e Uiltucs, che ricordano come la distanza tra le parti non si sia mai colmata nel corso dei numerosi incontri svolti”,
Un tempo per discutere
Per dare forza alle rivendicazioni contenute nella piattaforma unitaria, le tre sigle hanno effettuato formalmente il 4 giugno scorso la procedura di raffreddamento prevista dalla normativa vigente, primo passo verso l’attivazione di una più ampia mobilitazione nazionale.
Le proposte sul tavolo
Il percorso individuato prevede una fitta articolazione di iniziative su tutto il territorio:
assemblee territoriali, sia a carattere regionale che provinciale, rivolte al più ampio numero di lavoratrici e lavoratori del settore; presidi territoriali e iniziative pubbliche di fronte alle sedi di Federfarma, delle Prefetture o delle amministrazioni regionali, accompagnate da un documento unitario di denuncia e proposta; una grande assemblea nazionale di categoria; un pacchetto di ore di sciopero, articolato sia su base regionale/territoriale, sia su base nazionale, da calendarizzare nel rispetto della Legge 146/90; una campagna di comunicazione unitaria e coordinata, anche attraverso i social media, per informare e sensibilizzare lavoratori, lavoratrici e opinione pubblica.
Se chiusura, avanti con la mobilitazione
“In assenza di un cambiamento di rotta da parte datoriale”, concludono i sindacati, “la mobilitazione è oggi l’unico strumento efficace per rivendicare un contratto dignitoso e all’altezza del lavoro svolto ogni giorno nelle farmacie. Per questo sarà fondamentale il coinvolgimento attivo di tutte le strutture territoriali e il massimo sostegno da parte delle lavoratrici e dei lavoratori del settore”.