sabato, 31 Maggio, 2025
Esteri

Gli Usa rafforzano la presenza militare in Australia tra tensioni con la Cina

Gli Stati Uniti stanno potenziando la loro presenza militare in Australia, trasformando l’intero continente in un avamposto strategico di fondamentale importanza per contenere e contrastare l’influenza sempre più crescente della Cina nella regione del Pacifico. Questa iniziativa rappresenta una parte cruciale di un piano molto più ampio e articolato, volto a rafforzare le capacità difensive regionali, mediante l’invio di bombardieri strategici, truppe di marines altamente addestrati e sistemi missilistici avanzati all’avanguardia. L’accordo siglato tra Washington e Canberra prevede l’espansione delle basi militari australiane e un incremento delle esercitazioni congiunte tra le forze armate dei due paesi. Tale strategia si inserisce nel contesto dell’alleanza AUKUS, che coinvolge anche il Regno Unito e che ha l’obiettivo di dotare l’Australia di sottomarini a propulsione nucleare, rafforzando così la sua capacità di deterrenza. La Cina ha reagito in modo molto duro e deciso, definendo l’iniziativa un “atto irresponsabile” e accusando gli Stati Uniti di alimentare e intensificare le tensioni regionali in modo pericoloso. Oltre alla cooperazione militare diretta, gli Stati Uniti stanno anche rafforzando alleanze flessibili di natura strategica come il Quad, che include India, Giappone e Australia, e il Five Eyes, un patto di intelligence che coinvolge Regno Unito, Canada, Australia e Nuova Zelanda. Questi gruppi cercano di contenere e arginare l’espansionismo cinese, in particolare nel Mar Cinese Meridionale, dove Pechino continua senza sosta a costruire basi militari su isole artificiali create ad hoc. In un contesto geopolitico che si fa ogni giorno più teso e complesso, la comunità internazionale osserva con grande attenzione e preoccupazione gli sviluppi, consapevole del fatto che il rafforzamento militare in questa regione potrebbe avere ripercussioni molto significative e potenzialmente destabilizzanti per la stabilità dell’intera area Indo-Pacifico.

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