Giovedì prossimo il Premier Giorgia Meloni sarà a Parigi per partecipare a un nuovo vertice della ‘coalizione dei volenterosi’, l’iniziativa internazionale promossa per discutere i prossimi passi in tema di pace e sicurezza in Ucraina. A darne notizia è Palazzo Chigi. Nel frattempo, sul fronte interno si sgonfia il caso mediatico esploso attorno a una presunta ‘guerra di telefonate’ tra i vertici di governo in direzione Washington. Al centro dell’attenzione, una conversazione tra il Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e il Senatore repubblicano J.D. Vance, molto vicino a Donald Trump e noto per le sue posizioni isolazioniste sulla guerra in Ucraina. “Leggo sui giornali – ha commentato Salvini, collegato con la Scuola di formazione politica della Lega – che avrei chiamato Vance per fare la gara con Meloni a chi ha più contatti negli Stati Uniti. Ma è una barzelletta. Io ho chiamato per parlare di trasporti e infrastrutture, visto che negli Usa si parla di un piano da 1.000 miliardi di dollari: sarebbe da irresponsabili non cercare opportunità per le imprese italiane”.
A mettere un punto fermo sul tema è stato l’altro Vicepremier, Antonio Tajani, titolare della Farnesina, che ha chiarito ruoli e competenze: “La politica estera – ha detto durante un evento di Forza Italia a Palermo – la fanno il presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri. Se un Ministro vuole parlare con esponenti politici di altri Paesi è legittimo, ma la linea ufficiale del governo la definiscono Meloni e Farnesina”.
