domenica, 9 Marzo, 2025
Politica

La sobrietà della politica

Dal presidente Mattarella un costante invito al dialogo, al rispetto dei diritti umani, alle economie libere e alla pace

Una visione che rimarca l’importanza della cooperazione tra i popoli, la difesa delle libertà fondamentali per costruire un mondo che sia più giusto e inclusivo

Pace, libertà, l’importanza delle democrazie che garantiscano i diritti umani, lo stato di diritto e il libero mercato. Sono le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che indicano la strada maestra alla politica quando questa diventa chiassosa, fuori misura, polemica e priva di quello spirito di finezza che, invece, è necessario quando si vivono tempi incerti e minacciosi.

I valori delle società moderne

Le interviste al Capo dello Stato nella sua visita in Giappone, confermano le preoccupazioni per un momento storico contrassegnato da conflitti e arroccamenti, nel contempo la pacatezza del Presidente Mattarella riflettono quell’impegno profondo dedicato ai valori fondamentali che sostengono la stabilità e il progresso delle società moderne. Impegno, tenacia, concretezza sono le certezze di una Italia libera che ha saputo costruire dal dopoguerra ad oggi una Nazione aperta al dialogo con tutti e verso tutti, una Penisola convinta della eccezionalità della propria posizione geografica e presenza geo politica nel Mediterraneo. L’Europa unita voluta dall’Italia, la fede Atlantica architrave dell’adesione alla Nato e l’amicizia con l’America che non rappresenta solo un alleato ma un costante punto di riferimento.

Una pace da costruire

Il presidente Mattarella in questi giorni lontano dalla sua Patria ci ricorda che la pace non è solo l’assenza di conflitti, ma un processo continuo di costruzione di relazioni internazionali basate sulla cooperazione, la solidarietà e il rispetto reciproco. Con il suo stile di affettuosa sobrietà che lo contraddistingue, il Presidente ci ricorda l’importanza della democrazia come sistema di Governo che garantisce i diritti umani, la partecipazione e la rappresentanza popolare. Un tema quello dei valori “popolari” (di cui la DC ne incarnò e ne promosse la sostanza) intesi come espressione della volontà dei cittadini, una crescita
dal basso, strettamente legata alla democrazia e alla protezione dei diritti fondamentali della persona. Nelle parole del nostro Presidente c’è un costante invito alla fiducia. Quando, ad esempio, parla di libero scambio, nella sua visione, osserva che oltre a ciò che favorisce la crescita, questa deve essere orientata verso economie eque, sostenibili, capaci di ridurre le disuguaglianze e di promuovere politiche inclusive che non lascino indietro nessuno.

Un richiamo alle sfide del mondo

Nell’attuale scenario di tensioni tra Nazioni, l’esortazione al dialogo di Sergio Mattarella si unisce a quella di Papa Francesco, contro le guerre, contro quelle economie chiuse che creano distacco, e disuguaglianze. Le indicazioni del Capo dello Stato che in questi giorni si sono fatte più intense, sono un chiaro richiamo alle sfide del mondo contemporaneo, in cui conflitti armati e politiche protezionistiche rischiano di minare la pace globale e rallentare la crescita economica.
Per Mattarella, le guerre non solo distruggono vite e comunità, ma ostacolano anche le opportunità di sviluppo e di progresso che derivano dalla cooperazione internazionale e dal libero scambio.

Un mondo libero ed equo

Raccogliamo anche noi il messaggio del Presidente Mattarella che resta un pressante invito a rafforzare i legami di pace e cooperazione tra i popoli, a difendere le libertà fondamentali e a costruire un ordine economico globale che sia più giusto e inclusivo. Le sue parole che riassumono anche le preoccupazioni del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ci ricordano l’importanza di promuovere politiche che contrastino i conflitti e le contrapposizioni, in favore di un mondo più unito e prospero. Tutto questo rappresenta una lezione di impegno e sobrietà politica. Dobbiamo tenere ben presente in un momento così difficile dove l’esercizio della “prepotenza delle armi contro la ragione umana”, rischia di sovrastare le voci più limpide. Sono le voci che umilmente ci ricordano che in 80 anni di pace abbiamo vissuto in libertà, dando a ciascuno la possibilità di coltivare, solidarietà, sviluppo e prosperità.

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