“Sarebbe illegale pagare dei soldi per un’opera che è già di proprietà della Repubblica italiana: quindi per il ritorno del ‘Vaso di Fiori’ non è stato versato alcun denaro, questo lo sappiamo con certezza. Anche perché il governo tedesco è stato interrogato sul tema dall’opposizione in Parlamento ed è stato confermato che non è stato pagato niente: pure per la legge tedesca non è possibile pagare un ‘riscatto'”.
Lo ha detto il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, rispondendo alle domande dei giornalisti a margine della cerimonia di donazione al museo da lui guidato di quattro disegni dell’artista Valerio Adami. La cerimonia di restituzione da parte della Germania del dipinto del pittore olandese Jan van Huysum, sottratto dai nazisti a Palazzo Pitti nel 1944, è prevista per il 19 di luglio prossimo nell’ex reggia medicea.
Schmidt ha poi voluto ricordare che quello per il ritorno del ‘Vaso di fiori’ è stato “un lavoro di squadra. Questo quadro manca a Palazzo Pitti da 75 anni, ora mancherà per un’altra decina di giorni, ma stavolta è il momento buono per il suo rientro.
I carabinieri seguono il caso da 28 anni, e dobbiamo veramente ringraziarli, cosi’ come la magistratura, che ha aperto un’inchiesta circa due anni fa; poi c’è il ministero dei Beni culturali, che ha riconvocato la commissione sulle restituzioni, e il ministero per gli Affari esteri e la cooperazione, quindi come si vede è stato proprio un lavoro di squadra.
Questo ritorno è una grande vittoria per l’Italia ma anche per l’Europa e per il mondo. L’importante dipinto tornerà alla fruibilità pubblica e chiunque verrà a Palazzo Pitti fa ogni angolo del mondo potra’ di nuovo vedere questo capolavoro del primo 700”.
“Ricordo qui a palazzo Pitti abbiamo la piu’ grande vasta e diversificata collezione di nature morte- ha proseguito Eike Schmidt-. Solo alle Gallerie degli Uffizi abbiamo nature morte di tutte le scuole. Stavano già molto a cuore a Cosimo Terzo dei Medici, e questa passione è andata avanti anche durante tutto il periodo dei Lorena. Il Vaso fu appositamente acquistato, nel 1824, per integrarne la collezione.
A Palazzo Pitti questa opera parla con altre nature morte, qui si possono studiarne stili, maestri diversi, ed anche maestre: nella stessa sala dei Putti, alla qual appartiene il Vaso ci sono appunto anche dipinti di un’altra grandissima maestra di nature morte del primo 700, Rachel Ruysch”. (Italpress)