Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha lanciato, lunedì, in Turchia, l'”Anno della famiglia”, criticando la comunità LGBTQ e annunciando iniziative per incentivare i tassi di natalità. Ha sottolineato che “una famiglia solida è la base per uno Stato forte”, presentando diverse misure finanziarie a sostegno delle famiglie giovani. “È nostra responsabilità comune proteggere i nostri bambini e giovani da tendenze dannose e ideologie perverse. Le tendenze culturali neoliberiste si diffondono ovunque – ha dichiarato ad Ankara – Queste portano i movimenti LGBTQ a guadagnare terreno. L’obiettivo delle politiche di neutralizzazione di genere, dove LGBTQ è uno strumento, è la famiglia. Le critiche a LGBTQ sono subito messe a tacere, come accade per le critiche al sionismo. Chi difende la natura e la famiglia subisce oppressioni”. Sebbene poco visibile in Turchia, la comunità LGBTQ è diventata uno dei principali bersagli del governo e dei suoi sostenitori negli ultimi anni. Le parate del Pride sono vietate dal 2015, e chi tenta di partecipare affronta gas lacrimogeni e blocchi della polizia. In parallelo, i raduni anti-LGBTQ hanno ricevuto il sostegno dello Stato. Erdogan ha poi espresso preoccupazione per il declino del tasso di crescita della popolazione, affermando che la Turchia sta “perdendo vitalità” e ricordando la sua richiesta del 2007 di avere almeno tre figli per famiglia. Ha evidenziato anche il ritardo nei matrimoni e l’aumento dei divorzi come motivi di allarme. Il tasso di crescita annuale della popolazione in Turchia è sceso dal 2,53% nel 2015 allo 0,23% lo scorso anno. Erdogan ha annunciato politiche come prestiti senza interessi per i neosposi, maggiori sussidi per i genitori di neonati, supporto finanziario, consulenza e alloggio per le nuove famiglie, oltre a servizi di assistenza all’infanzia gratuiti o a basso costo.