venerdì, 3 Gennaio, 2025
Attualità

Il Papa: “Il Giubileo 2025 come cammino verso un mondo più giusto”

Il messaggio di Bergoglio durante i Primi Vespri nella Basilica di San Pietro

Durante la celebrazione dei Primi Vespri nella Basilica di San Pietro, ieri il Papa ha offerto una riflessione che pone al centro il concetto di speranza come cammino collettivo verso la fraternità. In vista del Giubileo del 2025, Francesco ha invitato a ringraziare Dio per il lavoro compiuto con dedizione, sottolineando come questa dedizione sia illuminata dalla speranza di una comunità fraterna. “Il motto del Giubileo, ‘Pellegrini di speranza’, racchiude significati profondi e invita a percorrere molteplici vie”, ha spiegato Bergoglio. Tra queste vie, il Pontefice ha indicato la fraternità come strada principale, un tema già approfondito nell’enciclica Fratelli Tutti. “La speranza per il mondo si radica nella capacità di essere fratelli e sorelle, superando le divisioni”.
Il Santo Padre ha lodato i preparativi in corso nella Capitale per il Giubileo, descrivendo la città come un cantiere aperto a tutte le persone di buona volontà: “In questi mesi, Roma si è trasformata in un luogo di lavoro per accogliere uomini e donne di ogni fede e provenienza, pellegrini in cerca di verità, giustizia e pace”.
Il Papa ha espresso gratitudine per gli sforzi compiuti da tanti lavoratori, inclusi coloro che hanno contribuito alla gestione della città. Un ringraziamento speciale è stato rivolto al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, con un invito a riconoscere il vero cantiere decisivo: quello interiore: “Ogni giorno siamo chiamati a trasformare ciò che non è degno di un figlio di Dio e ad abbracciare uno stile di vita che rifletta la fraternità con il prossimo”.

Speranza e giustizia

Il 2025 sarà un Anno Giubilare dedicato alla speranza, radicato in una tradizione che risale alle antiche usanze giudaiche di liberazione e ristabilimento della giustizia. Francesco ha spiegato come questo richiamo alla giustizia debba risuonare anche oggi, invitando a riconoscere e sanare le ingiustizie che affliggono il nostro mondo. Ha evidenziato sfide globali come le disuguaglianze, la crisi dei migranti, il degrado ambientale e la mancanza di dialogo, sottolineando come queste minacce richiedano cambiamenti culturali e strutturali. “Il debito estero e quello ecologico sono due facce della stessa medaglia”, ha spiegato, esortando la comunità internazionale a promuovere il condono del debito per i Paesi poveri e a riconoscere la responsabilità verso l’ambiente. Francesco ha suggerito la creazione di un Fondo mondiale che utilizzi risorse destinate agli armamenti per eliminare la fame e sostenere l’educazione nei paesi più vulnerabili.

Pace duratura

La pace, secondo il Pontefice, non è un traguardo utopico ma una meta raggiungibile attraverso un profondo cambiamento culturale. Questo cambiamento richiede il disarmo del cuore, un gesto di apertura e riconciliazione verso il prossimo: “La speranza di un mondo fraterno non si fonda su ideologie o sistemi economici, ma su Gesù Cristo, che ci insegna a vivere come figli di Dio e fratelli tra noi”. Francesco ha indicato tre azioni concrete per ridare speranza: una riduzione significativa del debito internazionale, la promozione della dignità umana e l’abolizione della pena di morte. Questi gesti, ha spiegato, possono favorire un cambiamento globale e riportare il mondo sulla via della pace.
Alla conclusione della celebrazione, Papa Francesco ha invitato tutti a riflettere sul proprio ruolo in questo pellegrinaggio collettivo. “Ogni piccolo gesto di gentilezza e solidarietà contribuisce alla costruzione di un mondo migliore”.

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