Domenica 29 dicembre si conclude il mandato della presidente filoccidentale della Georgia, tuttavia Salome Zourabichvili ha annunciato che non lascerà il suo incarico. Sabato, ha partecipato a manifestazioni in tutto il paese, unendosi a catene umane per protestare contro l’insediamento del nuovo presidente, l’ex calciatore di estrema destra Mikheil Kavelashvili. “Queste elezioni e l’insediamento del nuovo presidente non sono legittimi – ha dichiarato intervenendo nel podcast “The Rest Is Politics” – quindi continuerò a svolgere il mio ruolo di presidente: è importante che tutti lo sappiano”. Zourabichvili è stata minacciata di arresto dal primo ministro georgiano, Irakli Kobakhidze, se non si farà da parte. Kavelashvili era l’unico candidato nelle elezioni presidenziali, svolte tramite un collegio elettorale controllato dal sempre più autoritario partito al governo, “Sogno Georgiano”. L’opposizione ha boicottato le elezioni, sostenendo che il processo fosse truccato fin dall’inizio. L’insediamento di Kavelashvili potrebbe aggravare ulteriormente la crisi politica nel paese, emersa dopo le contestate elezioni parlamentari del 26 ottobre, in cui il filo-russo “Sogno Georgiano” ha rivendicato una vittoria schiacciante. Il Parlamento europeo, in una risoluzione, ha concluso che le elezioni non sono state corrette e devono essere ripetute, ma l’iniziativa di sanzionare i funzionari di Sogno Georgiano è stata bloccata da un veto ungherese e slovacco. Le proteste nel paese, iniziate dopo il voto di ottobre, si sono intensificate dopo che il governo di Tbilisi ha deciso di sospendere i negoziati di adesione all’UE. In una mossa a sostegno dei manifestanti, venerdì gli USA hanno sanzionato l’oligarca Bidzina Ivanishvili, leader di Sogno Georgiano, “per aver compromesso il futuro democratico ed euro-atlantico della Georgia a favore della Federazione Russa”.