venerdì, 10 Gennaio, 2025
Agroalimentare

Coldiretti: pomodoro cinese venduto come italiano in Gb. Urgente l’etichetta d’origine

Importazioni di semilavorati dalla Cina nell’UE sono raddoppiate, superando le 100 mila tonnellate

Cambiare regole per salvare i prodotti agroalimentari italiani, è quanto sollecita la Coldiretti che indica come esempio eclatante, l’indagine sulle confezioni di tubetti di concentrato venduti come italiani ma contenenti prodotto cinese, realizzata dalla Bbc. Rivelazioni che per la Confederazione evidenziano l’urgenza di arrivare all’etichettatura obbligatoria dell’origine per tutelare il vero prodotto italiano. “Considerato anche che il gigante asiatico”, affermano Coldiretti e Filiera Italia, “ha aumentato del 38% nell’ultimo anno la produzione di pomodoro, con il quale potrebbe invadere i mercati europei”, nella inchiesta realizzata in Gran Bretagna si è evidenziato come alcune delle maggiori catene di supermercati di vendere alimenti con indicazioni di provenienza non veritiere. Tra questi, figurano confezioni di concentrato di pomodoro presentate come d’origine “italiana”, ma che in realtà conterrebbero tracce di pomodori cinesi: coltivati in particolare nello Xinjiang, territorio sottoposto a sanzioni in Occidente.

Cina big mondiale

“La Cina”, denunciano Coldiretti/Filiera Italia, “potrebbe diventare quest’anno il maggior produttore mondiale di pomodoro da industria, superando gli Stati Uniti. Le previsioni di agosto davano infatti una crescita a 11 milioni di tonnellate (erano 8 nel 2023 e 6,2 nel 2022)”. Considerando, inoltre, che i cinesi consumano appena 1 kg pro-capite all’anno di derivati del pomodoro (contro i 22 kg degli europei) l’aumento di produzione è destinato a riversarsi proprio sui mercati occidentali.

Tonnellate di prodotti

“Non a caso”, sottolineano Coldiretti e Filiera Italia, “le importazioni di semilavorati di pomodoro dalla Cina nell’Unione Europea, sono raddoppiate, superando le 100.000 di tonnellate, contro le 50.000 tonnellate di dodici mesi prima. Complessivamente nell’Ue arriva una quantità di prodotto da Pechino che è pari, in pomodoro fresco equivalente, al 10% della produzione Ue di pomodoro da industria”

Viaggio di 10 mila chilometri

Un rischio anticipato peraltro proprio dalla Coldiretti con i presidi messi in atto nel maggio scorso al porto di Salerno, in occasione dell’arrivo di un carico di concentrato di pomodoro dalla Cina accusato di essere ottenuto con lo sfruttamento del lavoro delle minoranze. Il carico era partito lo scorso 29 aprile sul treno della China-Europe Railway Express per essere trasferito su nave e arrivare nel porto di Salerno dopo un viaggio di diecimila chilometri tra binari e mare.

Campi da lavori forzati

“Il 90% del concentrato di pomodoro cinese destinato all’esportazione viene dai campi della regione dello Xinjiang, dove verrebbe coltivato grazie al lavoro forzato degli uiguri”, “In tale ottica Coldiretti e Filiera Italia chiedono l’obbligo dell’indicazione di origine su tutti i prodotti alimentari in commercio nell’Ue. Coldiretti ha lanciato una raccolta di firme per una proposta di legge di iniziativa popolare. In Italia vige peraltro già l’etichetta con l’indicazione della provenienza sui derivati del pomodoro. Ma occorre anche portare in Europa il divieto oggi vigente nel nostro paese, grazie a Coldiretti e Filiera Italia, di utilizzare il concentrato per la produzione di passata, per estendere le garanzie dei consumatori italiani a quelli europei e dei Paesi terzi. Un impegno al centro dell’intesa sottoscritta da Coldiretti e Filiera Italia con l’Anicav, l’associazione delle industrie conserviere”.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Coldiretti: 100 milioni di chili di ciliegie. Primi in Europa

Leonzia Gaina

Coldiretti: i prezzi dei cereali mandano in crisi gli allevamenti. Prandini: salvare la zootecnia

Lorenzo Romeo

Panjshir, la valle della resistenza alle catene dei talebani

Maria Sole Sanasi d'Arpe

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.