La Commissione Europea ha approvato il Piano strutturale di bilancio (PSB) e il Documento programmatico di bilancio (DPB) dell’Italia, ritenendoli conformi ai criteri del nuovo Patto di stabilità e idonei a promuovere una riduzione sostenibile del debito pubblico. “Un risultato atteso, frutto di una politica economica basata sulla serietà,” ha affermato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Altri Paesi, come i Paesi Bassi, non hanno ottenuto esiti altrettanto favorevoli, con i loro documenti di bilancio che non hanno superato l’esame della Commissione UE. Anche Germania, Estonia, Finlandia e Irlanda hanno ricevuto un giudizio di “non piena conformità” riguardo alla spesa, mentre Lussemburgo, Malta e Portogallo sono stati criticati per la mancata riduzione dei sussidi energetici. La Lituania ha ricevuto un avvertimento riguardo alla spesa. Per l’Italia, il risultato è stato considerato soddisfacente a Bruxelles, in linea con le previsioni della Commissione per il 2024 e il 2025. Si prevede che la crescita del PIL italiano sarà dell’1,2% nel 2025, rispetto all’1% delle stime autunnali della Commissione. “La principale differenza,” si sottolinea, “riguarda la crescita del PIL reale, riflettendo un riporto meno favorevole per il 2024, aggiornato dopo la chiusura delle proiezioni macroeconomiche del Draft Budgetary Plan, oltre a previsioni più basse della Commissione per la domanda interna in entrambi gli anni, in particolare per gli investimenti.” Per quanto riguarda i rischi nel raggiungimento degli obiettivi fiscali per il 2025 indicati nel DPB, l’Italia mostra una tendenza negativa, soprattutto in relazione a certe misure di spesa annunciate.