Con oltre 4,4 milioni di imprese, le Pmi rappresentano la spina dorsale del Sistema Italia, contribuendo in maniera significativa al Pil e all’occupazione. Insomma, le Piccole e medie imprese sono il cuore pulsante dell’economia del Paese. A sottolinearne l’importanza è stato ieri Sergio Mattarella, intervenendo all’assemblea di Confesercenti. Con parole chiare, il Capo dello Stato ha evidenziato come il 99% delle imprese italiane appartenga a questa categoria, rendendo le Pmi non solo un pilastro economico, ma anche un elemento fondamentale della coesione sociale e dello sviluppo dei territori. Il Presidente della Repubblica ha puntato i riflettori su un tema cruciale: la crisi di denatalità imprenditoriale, strettamente legata al calo demografico del Paese: “La densità delle imprese, oggi gravata da una pesantissima denatalità, in parallelo con quella demografica, è sintomo della vitalità dei territori”. Mattarella ha poi voluto rimarcare come il successo delle Pmi non debba essere visto come una questione esclusivamente individuale: “La crescita delle imprese non è – o non è soltanto – un affare privato, del singolo imprenditore o investitore, ma è anche un impegno che rafforza la società, fa progredire la nostra Repubblica”.
La resilienza delle imprese
La più alta carica dello Stato ha poi voluto rendere omaggio alla capacità di resistenza delle Piccole e medie imprese, facendo presente il ruolo fondamentale che queste realtà svolgono non solo per l’economia, ma anche per la coesione sociale e la stabilità delle comunità: “Abbiamo superato serie difficoltà, anche in stagioni recenti, grazie alla vitalità, al coraggio, al sacrificio delle tante nostre imprese, diffuse sul territorio”. Mattarella ha voluto anche ricordare l’importanza dei negozi di prossimità, degli artigiani e delle attività di servizio durante la fase più acuta della pandemia da Covid-19: “Cosa sarebbe accaduto, durante la fase più acuta della pandemia, senza i negozi di prossimità, i servizi, gli artigiani, nei grandi e nei piccoli centri? Il tessuto connettivo del commercio e dell’imprenditoria diffusa costituisce elemento di coesione della società. Non va lacerato il tessuto dei piccoli esercizi, dei negozi storici delle città e dei paesi. La pluralità è un bene prezioso. C’è una biodiversità che ha grande valore anche sul piano economico e sociale. Indebolirla sarebbe autolesionistico”. Ha quindi evidenziato di come il contributo delle imprese non si limita al valore economico: “La rete delle attività commerciali, dei servizi, dell’artigianato contribuisce a stabilizzare la vita quotidiana delle comunità, pur di fronte alle difficoltà della congiuntura”. Mattarella ha sottolineato come il commercio non sia solo un’attività economica, ma anche un potente strumento per favorire la coesione sociale. Attraverso il lavoro e l’impresa, i cittadini immigrati si integrano nei territori, creando opportunità per sé stessi e per le comunità locali: “Dal commercio giunge anche un impulso all’integrazione, potente fattore di sicurezza”. L’inclusione economica, infatti, contribuisce a rafforzare il senso di appartenenza e la stabilità sociale, offrendo alle comunità locali nuove prospettive di sviluppo.
Contraffazioni, basta illegalità
Nel suo intervento Mattarella ha lanciato anche un forte richiamo alla necessità di combattere l’illegalità nel commercio, “dalle contraffazioni e dalle forme di commercio abusive fino alle infiltrazioni criminali”. Ha quindi riconosciuto l’importanza delle campagne contro fenomeni come l’usura e il pizzo, che hanno visto la partecipazione attiva di persone, comunità e associazioni, contribuendo a significativi risultati nella lotta alla criminalità. MaMattarella ha espresso preoccupazione per la minore attenzione mediatica che oggi viene data a questi temi: “Sono temi, oggi, in minore evidenza. Dubito che questo derivi da una sconfitta definitiva di quei fenomeni. Non si deve mai abbassare la guardia”.
Il turismo, circuiti da ampliare
Mattarella poi ha messo in luce il potenziale del turismo, evidenziando come i flussi turistici abbiano raggiunto dimensioni straordinarie, soprattutto nelle città d’arte e nelle destinazioni tradizionali. Ma questa crescita comporta problemi di gestione, come il sovraffollamento e la pressione sulle infrastrutture locali. Per risolvere queste criticità e distribuire i benefici economici, il Presidente ha suggerito di ampliare i circuiti turistici italiani, promuovendo località meno conosciute, ma altrettanto ricche di valore storico, artistico e paesaggistico: “Far conoscere altri luoghi e altri percorsi, offrire esperienze diverse ma anch’esse di alta qualità, consentirebbe anche di entrare in contatto con i tanti valori dell’Italia”.
Valore della democrazia
Il Capo dello Stato nel corso del suo intervento ha anche richiamato l’attenzione sul valore profondo della democrazia e sul suo legame con la crescita sociale e il progresso. Un messaggio che intreccia la dimensione istituzionale con quella umana, evidenziando la necessità di un sistema fondato su libertà, uguaglianza ed equità: “Il nostro ordinamento è qualcosa di più di un insieme di norme e di forme. La democrazia è sostanza”, facendo intendere in pratica che le istituzioni democratiche trovano il loro significato più autentico non solo nel rispetto delle leggi, ma nella capacità di favorire uno sviluppo sociale inclusivo e giusto: “Lo spirito di iniziativa è incoraggiato da istituzioni non invasive e da poteri non accentrati. Con questo prezioso bagaglio andiamo incontro ai tempi nuovi”.