Secondo funzionari statunitensi ed ex ufficiali dell’intelligence, i servizi segreti russi stanno intensificando la loro presenza in Messico per spiare gli Stati Uniti, utilizzando tattiche della Guerra Fredda. La Russia ha aumentato il personale della sua ambasciata a Città del Messico, nonostante i limitati legami commerciali con il paese. I funzionari statunitensi ritengono che questo incremento miri a potenziare le operazioni di intelligence del Cremlino contro gli USA e a intensificare la propaganda contro Washington e l’Ucraina. La CIA è particolarmente attenta alla crescente presenza russa in Messico. Queste azioni riflettono una posizione più aggressiva dei suoi servizi segreti, comprendendo sabotaggi, piani di assassinio, attacchi informatici e campagne di disinformazione su larga scala. Paul Kolbe, ex ufficiale operativo della CIA, ha affermato che la Russia è disposta a correre rischi maggiori rispetto al passato. Il generale dell’aeronautica Glen VanHerck ha dichiarato che il GRU russo ha una massiccia presenza in Messico, monitorando attentamente le opportunità di influenzare gli Stati Uniti. In risposta, il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador ha affermato che il suo è “un paese libero, indipendente e sovrano”. Le spie russe hanno una lunga storia nel paese sudamericano, risalente al 1940 con l’assassinio di Lev Trotsky. John Sipher, ex ufficiale della CIA, ha spiegato che per decenni gli americani che si offrivano di spiare per Mosca venivano inviati nella capitale messicana. Il GRU potrebbe usare il Messico come base per operazioni di sabotaggio in caso di guerra con gli Stati Uniti. La percezione di un grande bastione di spionaggio russo in territorio messicano è utile come strumento di propaganda. I funzionari statunitensi sono preoccupati anche per lo sforzo della Russia di manipolare il panorama informativo in Messico, cercando di indebolire il sostegno internazionale all’Ucraina e seminare divisioni sociali.