Nel giorno in cui riprendono i negoziati di pace al Cairo, Israele dichiara lo stato di emergenza per 48 ore e sferra un attacco preventivo per difendersi da un lancio di razzi “su larga scala” – centinaia di missili e droni – da parte di Hezbollah. L’esercito israeliano, evidentemente, era a conoscenza dei piani del movimento palestinese del Libano e ha deciso di lanciare un attacco preventivo nel sud del Libano dopo aver ricevuto informazioni di intelligence secondo cui Hezbollah era pronto a lanciare 6.000 missili ininterrottamente per un’ora a cominciare dalle 5 del mattino di oggi su molti centri israeliani, compresa Tel Aviv. Hezbollah ha detto che la “prima fase” del suo attacco di rappresaglia contro Israele è stata conclusa “con il completo successo”, mentre l’Idf ha reso noto che quaranta postazioni di lancio di Hezbollah nel sud del Libano sono state colpite. Tutti i voli in partenza da Tel Aviv sono stati posticipati e quelli in arrivo vengono dirottati verso altre destinazioni, ma si va verso la normalizzazione del traffico. A Tel Avivi sono stati aperti 240 rifugi, chiuse le spiagge e i centri culturali. File di clienti fin dalle prime ore del mattino sono state segnalate nei supermercati israeliani. Tuttavia non c’è carenza di prodotti e i punti vendita continueranno a restare aperti nella maggior parte delle aree del Paese. Il premier Netanyahu ha convocato anche il gabinetto di sicurezza.
Rappresaglia per conto dell’Iran
Non è chiaro se si tratta della rappresaglia per l’assassinio, a Teheran, del capo di Hamas, Ismail Haniyeh. Probabilmente nel pomeriggio ci sarà un intervento on line del segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah che spiegherà meglio. L’ondata di razzi, missili, e droni verso Israele e stata intercettata. Prime notizie non ancora verificate sostengono che tra i bersagli scelti c’erano il comando del Mossad e quello dell’Unità 8200 (intelligence elettronica) ma non si hanno dati sugli esiti. I guerriglieri sostengono che questa è da considerare “la prima fase” della rappresaglia. “Sentirete buone notizie sulla vendetta”: sono queste le parole pronunciate dal comandante dei Guardiani della Rivoluzione, i Pasdaran iraniani, Hossein Salami, ieri sera davanti a una folla di pellegrini sciiti diretti verso la città irachena di Kerbala. Il Presidente israeliano, Herzog, ringraziando i militari e quanti sono impegnati nella difesa di Israele, ha detto: “L’azione incisiva a cui abbiamo assistito stamani incarna il diritto e il dovere di Israele di difendere il Paese e i suoi cittadini dalla minaccia del terrorismo”. Il ministro degli Esteri, Katz ha ribadito che il governo israeliano “non vule la guerra su vasta scala”, ma aggiunto: “faremo il necessario per proteggeri i nostri cittadini.”
Militari italiani al sicuro
Lungo la Linea Blu tra il Libano e Israele “la situazione al momento rimane preoccupante, ma i caschi blu italiani e di tutti gli atri contingenti stanno bene e sono al sicuro”. Lo ha affermato Andrea Tenenti, portavoce del contingente Unifil, la Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite. “Continuiamo i nostri contatti per sollecitare la de-escalation e un ritorno alla cessazione delle ostilità”, ha affermato ancora Tenenti, precisando che “i peacekeeper dell’Unifil provenienti da 49 Paesi continuano le operazioni e rimangono pronti a fornire supporto sul campo”.