“Alle ore 3.36 del 24 agosto 2016 un violento terremoto scosse il Centro Italia, colpendo e devastando Amatrice e numerosi altri borghi. A distanza di otto anni, è ancora forte il dolore per le 299 vittime, per le loro famiglie e per chi, in quella tragica notte, ha perso la casa, il lavoro, una persona cara. A tutti loro rivolgiamo il nostro pensiero”. Così il Presidente del Senato Ignazio La Russa tramite un post su Facebook ha ricordato la tragedia che esattamente 8 anni fa mise al tappeto il cuore dellʼItalia. Il tempo passa, ma una tragedia simile non resta inosservata. Quella notte, oltre a 299 vittime vi furono 41mila sfollati che persero la propria casa. I comuni più colpiti furono Amatrice, Arquata del Tronto e Accumoli. Come detto, il tempo passa, ma le persone che hanno vissuto da vicino il crollo di tutte le loro certezze sono ancora in attesa di poter tornare alla normalità, di poter ridare vita a un Centro Italia che da allora rischia ogni giorno di spopolarsi sempre di più. “Otto anni dal sisma che ha colpito il Centro Italia: pochi per dimenticare le vittime e le sofferenze; molti per non ritrovare vitalità nei luoghi devastati. La ricostruzione, che ha cambiato passo negli ultimi anni, si rivela molto più complessa, specie in alta collina. Lo sforzo del governo è quello di evitare lo spopolamento e preservare lʼintegrità dei luoghi, a dispetto della calamità., così si è espresso il Ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci.
Seguono la stessa linea di Musumeci le dichiarazioni rilasciate dalla Ministra per le Riforme Istituzionali e la Semplificazione Normativa Elisabetta Casellati: “Dobbiamo restituire a queste popolazioni una vita dignitosa e rafforzare la prevenzione antisismica nelle zone più vulnerabili del Paese, affinché tragedie come questa non si ripetano più.”
La ricostruzione ad oggi
Il 10 luglio 2024 si è tenuta una conferenza stampa per presentare il Rapporto sulla Ricostruzione, documento aggiornato sulle attuali condizioni dei lavori nelle zone colpite dai quattro eventi sismici del 2016-2017. I dati sono stati resi noti a Roma da un collegio presieduto dall’attuale Commissario Straordinario per la Riparazione e la Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli. Secondo quanto riportato nel documento, sono circa 8mila i chilometri quadrati di territorio interessato, con 138 comuni da spartirsi su quattro regioni (Marche, Umbria, Abruzzo, Lazio). Ad oggi, nella zona sismica ci sono 600mila abitanti e 320mila edifici lesionati. Dopo il cambio di passo avviato lo scorso anno, al 31 maggio 2024 la situazione ha mostrato dei netti miglioramenti. Attualmente, per quanto concerne la ricostruzione privata sono stati completati 11mila dei 20mila cantieri autorizzati; mentre, nel caso della ricostruzione pubblica gli interventi in progettazione sono il 66%, di cui il 25% approvati. In generale è stato avviato il 95% dei lavori riguardanti le opere pubbliche. Ultimo dato fondamentale: nel primo semestre del 2024, le erogazioni della Cassa Depositi e Prestiti nei confronti delle imprese impegnate nei cantieri hanno segnato un +16,64% rispetto allo stesso periodo del 2023 e un +41,71% rispetto al 2022. I nuclei familiari censiti che, ad oggi, ricorrono all’assistenza abitativa sono 11.182. Erano 12.319 nel 2023 e 14.211 nel 2022.