Il Re della Thailandia, Maha Vajiralongkorn, ha ratificato la nomina di Paetongtarn Shinawatra come nuovo primo ministro, due giorni dopo la sua elezione dal parlamento, agevolando così la formazione del governo. Paetongtarn, 37 anni, è il primo ministro più giovane nella storia del paese, succedendo a Srettha Thavisin, rimosso dalla Corte costituzionale. Figlia dell’ex Primo Ministro Thaksin Shinawatra, ha ottenuto quasi due terzi dei voti, diventando la seconda donna e la terza Shinawatra a ricoprire il ruolo. Paetongtarn dovrà affrontare sfide economiche e una perdita di popolarità del suo partito Pheu Thai, che non ha ancora completato il programma di distribuzione di denaro digitale da 500 miliardi di baht (15 miliardi di dollari). Paetongtarn ha affermato che il governo manterrà la politica del portafoglio digitale, ma studierà opzioni per garantire la responsabilità fiscale. La caduta di Srettha è un promemoria del rischio che corre Paetongtarn, con la Thailandia intrappolata in un ciclo di colpi di stato e sentenze giudiziarie che hanno sciolto governi e primi ministri. In gioco c’è anche il futuro politico della famiglia Shinawatra, il cui partito ha subito la prima sconfitta elettorale in oltre due decenni l’anno scorso, costringendoli a formare un governo con i nemici nell’esercito. I recenti disordini indicano la rottura della tregua tra Thaksin e i rivali dell’establishment monarchico, che aveva consentito il ritorno di Thaksin dopo 15 anni di esilio e l’ascesa di Srettha. Più di una settimana fa, la corte ha sciolto il Move Forward Party, vincitore delle elezioni del 2023, per una campagna volta a modificare una legge sugli insulti alla famiglia reale, considerata pericolosa per la monarchia costituzionale. L’opposizione, popolare e sfidante del Pheu Thai, si è riorganizzata sotto il Partito Popolare.