Migliora il potere di acquisto delle famiglie anche se, a giugno, sale lievemente l’inflazione, dallo 0,8% allo 0,9%. A dirlo gli ultimi dati provvisori dell’Istat usciti con i rapporti pubblicati dall’Istituto di statistica.
Reddito delle famiglie
Andando nel merito degli studi, nei primi tre mesi del 2024, in termini nominali, il reddito disponibile delle famiglie è cresciuto del +3,5% rispetto al trimestre precedente, mentre la spesa per consumi finali è aumentata dello 0,5%.
La propensione al risparmio delle famiglie è salita di 2,6 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, raggiungendo il 9,5%.
Il potere d’acquisto delle famiglie, si legge nel rapporto, è aumentato del 3,3% rispetto al trimestre precedente, leggermente rallentato dall’incremento dei prezzi al consumo (+0,2% la variazione congiunturale del deflatore implicito dei consumi delle famiglie).
Sulla questione del potere di acquisto si è pronunciato anche Massimiliano Dona, Presidente dell’Unione Nazionale Consumatori: “Il miglioramento del potere d’acquisto delle famiglie, favorito dalla netta riduzione dell’inflazione, è un segnale positivo. Tuttavia, i consumi restano deboli, con un incremento di appena lo 0,5% rispetto al trimestre precedente e dell’1,2% rispetto al primo trimestre del 2023. Questo contrasto con l’aumento del reddito disponibile, che è salito del 3,5% rispetto al quarto trimestre del 2023, indica che le famiglie sono ancora riluttanti a spendere. Preferiscono risparmiare per recuperare le perdite subite in passato. In sostanza, a scopo precauzionale, molte famiglie scelgono di mettere da parte i loro risparmi anziché spenderli” ha concluso il Presidente.
Profitti società
Per quanto riguarda la sezione dedicata ai profitti delle società, la quota per quelle non finanziarie è scesa al 42,7%, con una diminuzione di 1,6 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.
Il tasso di investimento, invece, è aumentato di 0,4 punti percentuali, attestandosi al 20,5%.
Indebitamento Amministrazioni pubbliche
Per quanto riguarda l’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche rispetto al Pil, questo è stato, secondo lo studio Istat, del -8,8% nel primo trimestre del 2024, in miglioramento rispetto al -11,6% dello stesso periodo del 2023.
Il saldo primario delle Amministrazioni pubbliche, ovvero l’indebitamento al netto degli interessi passivi, è risultato negativo, con un’incidenza sul Pil del -5,3% rispetto al -8,5% del primo trimestre del 2023.
Anche il saldo corrente delle Amministrazioni pubbliche è stato negativo, con un’incidenza sul Pil del -4,1%, migliorando dal -5,2% dello stesso periodo del 2023.
La pressione fiscale è aumentata al 37,1%, con un incremento dello 0,8% rispetto all’anno precedente.
Occupazione
Nei report Istat, spazio anche per l’occupazione. A maggio 2024, rispetto ad aprile, si osserva una diminuzione del numero di occupati, stabilità nel tasso di disoccupazione e un incremento degli inattivi.
L’occupazione ha subito un calo dello 0,1%, corrispondente a 17 mila persone in meno. Questa riduzione ha interessato principalmente uomini, lavoratori a tempo determinato, autonomi, giovani tra i 15 e i 24 anni e persone oltre i 50 anni. In controtendenza, si è verificato un aumento dell’occupazione tra le donne, i lavoratori con contratti permanenti e nelle fasce di età centrali. Il tasso di occupazione è sceso al 62,2%, con una flessione di 0,1 punti percentuali.
Il numero di persone in cerca di lavoro è rimasto stabile, con un incremento tra gli uomini e i giovani adulti (25-34 anni), e una diminuzione tra le donne e le altre fasce di età. Il tasso di disoccupazione è rimasto al 6,8%, mentre quello dei giovani è salito al 20,5%, con un incremento di 0,1 punti percentuali.
Il numero di inattivi è aumentato dello 0,3%, pari a 34 mila persone in più, con incrementi tra uomini, donne, giovani (15-24 anni) e over 50. In controtendenza, tra i giovani adulti (25-34 anni) si è registrata una diminuzione, mentre nella fascia di età 35-49 anni la situazione è rimasta invariata. Il tasso di inattività è aumentato al 33,1%, con una crescita di 0,1 punti percentuali.
Facendo un confronto con il trimestre marzo-maggio 2024 con il trimestre precedente (dicembre 2023-febbraio 2024), si nota un aumento del livello di occupazione dello 0,6%, che corrisponde a 148 mila persone in più. Questa crescita occupazionale è associata a una riduzione delle persone in cerca di lavoro del 4,4%, ovvero 81 mila unità in meno, e a un incremento degli inattivi dello 0,1%, pari a 18 mila persone in più.
Il numero di occupati a maggio 2024 supera quello di maggio 2023 del 2%, con un aumento di 462 mila persone. Questo incremento ha coinvolto uomini, donne e tutte le fasce d’età. Il tasso di occupazione è aumentato di 0,9 punti percentuali rispetto all’anno precedente.
In confronto a maggio 2023, il numero di persone in cerca di lavoro è diminuito dell’11,3%, pari a 224 mila persone in meno, mentre il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni è sceso dello 0,8%, con una diminuzione di 102 mila persone.
Prezzi alla produzione dei servizi
Altri dati rilasciati dall’Istituto di statistica hanno riguardato i prezzi alla produzione dei servizi BtoB, che sono aumentati dell’1,1% rispetto al trimestre precedente e del 2,6% rispetto all’anno precedente. L’aumento trimestrale è trainato dai servizi di trasporto e magazzinaggio (+2,9%), con un notevole incremento nei servizi di trasporto marittimo (+5,6%), mentre il trasporto aereo ha subito una flessione (-0,8%). Su base annua, i prezzi dei servizi di trasporto e magazzinaggio sono cresciuti del 4,2%.
I servizi di informazione e comunicazione hanno registrato una lieve flessione trimestrale (-0,1%) ma un aumento annuo dell’1,4%. I prezzi delle attività professionali, scientifiche e tecniche sono rimasti stabili su base trimestrale, con una crescita annua attenuata al 2,0% (da +4,7% nel trimestre precedente). I servizi di noleggio, agenzie di viaggio e supporto alle imprese hanno visto un aumento trimestrale dell’1,1% e una crescita annua rallentata all’1,9% (da +4,1%).
Per il mercato totale BtoAll, i prezzi alla produzione dei servizi nel primo trimestre 2024 hanno registrato un aumento dell’1,0% rispetto al trimestre precedente e una crescita annua del 2,8%.