venerdì, 5 Luglio, 2024
Economia

Istat: migliora il potere d’acquisto, ma sale lievemente l’inflazione

Aumentano i prezzi alla produzione di servizi, diminuisce il tasso di occupazione

Migliora il potere di acquisto delle famiglie anche se, a giugno, sale lievemente l’inflazione, dallo 0,8% allo 0,9%. A dirlo gli ultimi dati provvisori dell’Istat usciti con i rapporti pubblicati dall’Istituto di statistica.

Reddito delle famiglie

Andando nel merito degli studi, nei primi tre mesi del 2024, in termini nominali, il reddito disponibile delle famiglie è cresciuto del +3,5% rispetto al trimestre precedente, mentre la spesa per consumi finali è aumentata dello 0,5%.

La propensione al risparmio delle famiglie è salita di 2,6 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, raggiungendo il 9,5%.

Il potere d’acquisto delle famiglie, si legge nel rapporto, è aumentato del 3,3% rispetto al trimestre precedente, leggermente rallentato dall’incremento dei prezzi al consumo (+0,2% la variazione congiunturale del deflatore implicito dei consumi delle famiglie).

Sulla questione del potere di acquisto si è pronunciato anche Massimiliano Dona, Presidente dell’Unione Nazionale Consumatori: “Il miglioramento del potere d’acquisto delle famiglie, favorito dalla netta riduzione dell’inflazione, è un segnale positivo. Tuttavia, i consumi restano deboli, con un incremento di appena lo 0,5% rispetto al trimestre precedente e dell’1,2% rispetto al primo trimestre del 2023. Questo contrasto con l’aumento del reddito disponibile, che è salito del 3,5% rispetto al quarto trimestre del 2023, indica che le famiglie sono ancora riluttanti a spendere. Preferiscono risparmiare per recuperare le perdite subite in passato. In sostanza, a scopo precauzionale, molte famiglie scelgono di mettere da parte i loro risparmi anziché spenderli” ha concluso il Presidente.

Profitti società

Per quanto riguarda la sezione dedicata ai profitti delle società, la quota per quelle non finanziarie è scesa al 42,7%, con una diminuzione di 1,6 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.

Il tasso di investimento, invece, è aumentato di 0,4 punti percentuali, attestandosi al 20,5%.

Indebitamento Amministrazioni pubbliche

Per quanto riguarda l’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche rispetto al Pil, questo è stato, secondo lo studio Istat, del -8,8% nel primo trimestre del 2024, in miglioramento rispetto al -11,6% dello stesso periodo del 2023.

Il saldo primario delle Amministrazioni pubbliche, ovvero l’indebitamento al netto degli interessi passivi, è risultato negativo, con un’incidenza sul Pil del -5,3% rispetto al -8,5% del primo trimestre del 2023.

Anche il saldo corrente delle Amministrazioni pubbliche è stato negativo, con un’incidenza sul Pil del -4,1%, migliorando dal -5,2% dello stesso periodo del 2023.

La pressione fiscale è aumentata al 37,1%, con un incremento dello 0,8% rispetto all’anno precedente.

Occupazione

Nei report Istat, spazio anche per l’occupazione. A maggio 2024, rispetto ad aprile, si osserva una diminuzione del numero di occupati, stabilità nel tasso di disoccupazione e un incremento degli inattivi.

L’occupazione ha subito un calo dello 0,1%, corrispondente a 17 mila persone in meno. Questa riduzione ha interessato principalmente uomini, lavoratori a tempo determinato, autonomi, giovani tra i 15 e i 24 anni e persone oltre i 50 anni. In controtendenza, si è verificato un aumento dell’occupazione tra le donne, i lavoratori con contratti permanenti e nelle fasce di età centrali. Il tasso di occupazione è sceso al 62,2%, con una flessione di 0,1 punti percentuali.

Il numero di persone in cerca di lavoro è rimasto stabile, con un incremento tra gli uomini e i giovani adulti (25-34 anni), e una diminuzione tra le donne e le altre fasce di età. Il tasso di disoccupazione è rimasto al 6,8%, mentre quello dei giovani è salito al 20,5%, con un incremento di 0,1 punti percentuali.

Il numero di inattivi è aumentato dello 0,3%, pari a 34 mila persone in più, con incrementi tra uomini, donne, giovani (15-24 anni) e over 50. In controtendenza, tra i giovani adulti (25-34 anni) si è registrata una diminuzione, mentre nella fascia di età 35-49 anni la situazione è rimasta invariata. Il tasso di inattività è aumentato al 33,1%, con una crescita di 0,1 punti percentuali.

Facendo un confronto con il trimestre marzo-maggio 2024 con il trimestre precedente (dicembre 2023-febbraio 2024), si nota un aumento del livello di occupazione dello 0,6%, che corrisponde a 148 mila persone in più. Questa crescita occupazionale è associata a una riduzione delle persone in cerca di lavoro del 4,4%, ovvero 81 mila unità in meno, e a un incremento degli inattivi dello 0,1%, pari a 18 mila persone in più.

Il numero di occupati a maggio 2024 supera quello di maggio 2023 del 2%, con un aumento di 462 mila persone. Questo incremento ha coinvolto uomini, donne e tutte le fasce d’età. Il tasso di occupazione è aumentato di 0,9 punti percentuali rispetto all’anno precedente.

In confronto a maggio 2023, il numero di persone in cerca di lavoro è diminuito dell’11,3%, pari a 224 mila persone in meno, mentre il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni è sceso dello 0,8%, con una diminuzione di 102 mila persone.

Prezzi alla produzione dei servizi

Altri dati rilasciati dall’Istituto di statistica hanno riguardato i prezzi alla produzione dei servizi BtoB, che sono aumentati dell’1,1% rispetto al trimestre precedente e del 2,6% rispetto all’anno precedente. L’aumento trimestrale è trainato dai servizi di trasporto e magazzinaggio (+2,9%), con un notevole incremento nei servizi di trasporto marittimo (+5,6%), mentre il trasporto aereo ha subito una flessione (-0,8%). Su base annua, i prezzi dei servizi di trasporto e magazzinaggio sono cresciuti del 4,2%.

I servizi di informazione e comunicazione hanno registrato una lieve flessione trimestrale (-0,1%) ma un aumento annuo dell’1,4%. I prezzi delle attività professionali, scientifiche e tecniche sono rimasti stabili su base trimestrale, con una crescita annua attenuata al 2,0% (da +4,7% nel trimestre precedente). I servizi di noleggio, agenzie di viaggio e supporto alle imprese hanno visto un aumento trimestrale dell’1,1% e una crescita annua rallentata all’1,9% (da +4,1%).

Per il mercato totale BtoAll, i prezzi alla produzione dei servizi nel primo trimestre 2024 hanno registrato un aumento dell’1,0% rispetto al trimestre precedente e una crescita annua del 2,8%.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Suez e Panama, crisi globale. Ispi: condizioni per tempesta perfetta tra blocco, danni e rischi assicurativi

Maurizio Piccinino

Bce: prospettive per crescita e inflazione restano incerte

Valerio Servillo

La siccità taglia 33mila posti di lavori in tre mesi

Antonio Gesualdi

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.