domenica, 15 Dicembre, 2024
Cultura

Santa Cecilia: nuova era con Daniel Harding

 Presentata la nuova stagione sinfonica: tutte le star da Martha Argerich a Joshua Bell

Inizia una nuova era a Santa Cecilia con la nomina del Direttore Musicale Daniel Harding che aprirà la Stagione sinfonica con Tosca e, oltre ai concerti in sede, darà il via a numerosi nuovi progetti artistici con la Deutsche Grammophon, Joshua Bell sarà artist in residence.

Una stagione tutta nuova, che affonda i piedi nella tradizione e guarda al futuro, così l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia ha messo in piedi il programma delle meraviglie della nuova stagione, portando in residenza un violinista di fama mondiale, quale Joshua Bell, noto anche per l’esperimento sociale realizzato dentro la metropolitana di Washington, in cui si era esibito come un qualunque artista di strada suonando uno Stradivari del 1713.

Ma torniamo al programma, superlativo, pensato per la nuova stagione, che vedrà Daniel Harding, da ottobre nuovo Direttore Musicale dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Sarà lui ad aprire la stagione di concerti 2024-2025 dell’Istituzione romana e a dare il via a un nuovo corso che porterà l’Accademia a originali progetti discografici con la Deutsche Grammophon oltre che a proseguire la tradizione dei tour all’estero. Il Maestro britannico dirigerà – in occasione del centenario della morte di Giacomo Puccini – uno dei massimi capolavori del compositore lucchese, Tosca, con Eleonora Buratto al suo debutto italiano nel ruolo del titolo.

Il Maestro sarà protagonista di sei produzioni all’Auditorium Parco della Musica di Roma, della Messa da Requiem di Verdi nella Basilica di San Paolo fuori le mura di Roma e alla guida di due tournée europee che toccheranno città come Parigi, Vienna, Amburgo e Katowice, in Polonia, dove l’Orchestra ceciliana si esibirà per la prima volta. Al suo fianco, solisti del calibro di Lisa Batiashvili, Christian Gerhaher e Joshua Bell che sarà artist in residence per la stagione in corso. Harding dirigerà il grande repertorio sinfonico dell’Ottocento e del primo Novecento, con capolavori di compositori quali Brahms, Schumann, Debussy, Dvořák, Prokof’ev, Puccini e Mahler – di cui il Maestro inglese eseguirà il ciclo completo delle Sinfonie nel corso delle prossime stagioni -, “prime” assolute come il brano del compositore italiano Enrico Scaccaglia Il carro del tempo, vincitore del Concorso internazionale di Composizione Luciano Berio 2022, e prime esecuzioni a Santa Cecilia come la Seconda Sinfonia “Asrael” del compositore ceco Josef Suk.

La nuova stagione di concerti che vede protagonisti l’Orchestra e il Coro dell’Accademia – quest’ultimo istruito da Andrea Secchi – presenta un cartellone ricco di sorprese musicali, il ritorno delle bacchette più autorevoli del panorama musicale mondiale come Kirill Petrenko, Gustavo Dudamel, Semyon Bychkov, Tugan Sokhiev e di solisti eccezionali come Martha Argerich, Grigory Sokolov, Mischa Maisky, Leif Ove Andsnes; i debutti del trentunenne Thomas Guggeis, reduce dal successo al Teatro alla Scala dove ha diretto il Ratto dal Serraglio di Mozart, di Dalia Stasevska, classe 1984, già assistente di Paavo Järvi e attualmente Direttore Ospite Principale della BBC Symphony Orchestra e di Ottavio Dantone, tra i più esperti conoscitori della prassi esecutiva del periodo barocco.

Con ventotto produzioni sinfoniche, diciotto da camera, due concerti fuori abbonamento – uno dei quali vede il ritorno di un’orchestra ospite, Utopia diretta da Teodor Currentzis – per un totale di centoquattro concerti in sede, due tournée europee che prevedono dieci concerti in sale prestigiose, due concerti fuori sede a Roma e due in Italia, al Teatro alla Scala di Milano e al Lingotto di Torino, l’Accademia di Santa Cecilia – dal 21 ottobre prossimo fino a giugno 2025 – presenta come sempre un vasto repertorio che include l’esecuzione di musiche di cinquantotto compositori, da Bach, Händel, Mozart, Beethoven, Wagner e Mahler fino a giungere a Widmann e Benjamin.

Oltre al centenario pucciniano, che verrà celebrato con il concerto di apertura e il ciclo di conferenze della domenica mattina a cura del Presidente-Sovrintendente dell’Accademia Michele dall’Ongaro, l’Istituzione ricorda il cinquantenario dalla morte di Šostakovič (con i concerti di Manfred Honeck a gennaio, Tugan Sokhiev a febbraio e Leonidas Kavakos ed Enrico Pace nella stagione da camera a maggio) i  centocinquant’anni dalla morte di J. Strauss figlio (con il concerto di Manfred Honeck) e i centocinquant’anni dalla morte di Bizet (con il concerto di Jakub Hrůša a marzo).

Tre gli appuntamenti con l’artist in residence Joshua Bell: due in cartellone nella stagione da camera e uno in quella sinfonica, dove eseguirà il Concerto per violino di Dvořák che poi porterà anche nella tournée europea di maggio con Daniel Harding.

In occasione del Natale i King’s Singers presentano un programma di Christmas Carols e nuove sorprese tratte dal loro vasto repertorio e Gustavo Dudamel torna a Santa Cecilia, dopo cinque anni, per dirigere il balletto completo dello Schiaccianoci di Čajkovskij.

Un ricco focus nella stagione sinfonica sarà dedicato a Mozart con i concerti di Rudolf Buchbinder che, nel doppio ruolo di direttore e pianista, dirigerà dal pianoforte tre Concerti: il n. 27 K 595, il n. 21 K 467 e il n. 20 K 466; a marzo sarà il direttore statunitense di origini messicane Robert Treviño a guidare l’Orchestra nell’Ouverture del Flauto magico e nel Concerto per pianoforte K 488. Alla tastiera siederà lo spagnolo Javier Perianes alla sua prima apparizione a Santa Cecilia; ad aprile debutterà sul podio dell’Orchestra ceciliana Ottavio Dantone, che salirà sul podio per la Serenata Notturna K 239, la Sinfonia n. 38 “Praga” e il Concerto per flauto e arpa K 299, che vedrà impegnate due prime parti dell’Orchestra di Santa Cecilia, la flautista Adriana Ferreira e l’arpista Silvia Podrecca. Anche Kirill Petrenko, Direttore musicale dei Berliner Philharmoniker e ormai presenza costante nelle stagioni dell’Accademia, dedicherà la prima parte del suo concerto al compositore salisburghese con la Sinfonia concertante K 297b che impegnerà quattro prime parti dell’Orchestra ceciliana: Andrea Oliva (flauto), Francesco Di Rosa (oboe), Andrea Zucco (fagotto) e Alessio Allegrini (corno).

Non poteva mancare il concerto con il Direttore Emerito di Santa Cecilia, Antonio Pappano che tornerà a fine gennaio ‘25 con un programma che impagina i Notturni di Debussy e il Concerto per pianoforte, orchestra e coro maschile di Busoni, affidato al pianista ucraino Vadym Kholodenko, vincitore del Concorso van Cliburn del 2013.

Doppio appuntamento per due giganti del podio che sono stati Direttori principali a Santa Cecilia: Myung-Whun Chung e Daniele Gatti. Il direttore coreano aprirà il nuovo anno con musiche di Brahms (Concerto per violino con Sergey Khachatryan) e Beethoven (Sinfonia n. 7) e nel concerto della settimana successiva dirigerà l’Incompiuta di Schubert e lo Stabat Mater di Rossini; Gatti salirà sul podio a maggio con due capolavori per coro e orchestra di Johannes Brahms, il Canto delle Parche e il Canto del destino, e a seguire con la Nona Sinfonia di Bruckner. Nel concerto successivo di fine maggio, spazio alla musica di Wagner di cui Gatti è grande interprete e al poema sinfonico Una vita d’eroe di Richard Strauss.

Oltre a Tosca, saranno due le opere presenti in cartellone: a novembre, per la Stagione da Camera, protagonista sarà il Barocco con La Lira d’Orfeo che si cimenterà nella Rodelinda di Georg Friedrich Händel (prima esecuzione a Santa Cecilia) e a fine maggio un salto nella musica contemporanea con il compositore britannico e Leone d’Oro alla carriera, George Benjamin: la sua Written on Skin (in forma semiscenica con la regia dell’inglese Ben Davis) verrà eseguita per la prima volta a Roma diretta dallo stesso compositore. L’opera, nella quale amore carnale, crudeltà, morte si intrecciano nel libretto in tre parti di Martin Crimp, ha aperto la 63°edizione della Biennale Musica di Venezia nel 2019.

E ancora da citare i ritorni, a febbraio, del giovane direttore svizzero Lorenzo Viotti e del milanese Daniele Rustioni; a marzo Jakub Hrůša e Beatrice Rana presentano, in prima italiana, il Concertino per pianoforte e orchestra del francese Eric Montalbetti (1968). Il concerto è organizzato in collaborazione con il Palazzetto Bru Zane di Venezia. Debutto ceciliano per due giovanissimi musicisti della “Generazione Z”, il violinista Daniel Lozakovich nato a Stoccolma nel 2001 e l’italiano Ettore Pagano nato a Roma nel 2003 che, diretti da Thomas Guggeis eseguiranno il Doppio Concerto per violino e violoncello di Johannes Brahms.
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