La Federalimentare ha ringraziato il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, “per essersi adoperato affinché il nuovo Governo portoghese revocasse l’ordinanza che introduceva il Nutriscore, ereditata dal precedente esecutivo”. Il presidente della federazione, Paolo Mascarino, ha dichiarato che “la notizia che il Portogallo non applicherà la norma sul Nutriscore è molto importante in primo luogo perché riporta l’unità tra i Paesi del Mediterraneo su questo tema, in secondo perché conferma il progressivo arretramento del Nutriscore in tutta Europa. Negli ultimi mesi, infatti, in Francia e in Germania alcuni importanti marchi hanno deciso di non esporre più l’etichetta a semaforo, mentre in Svizzera, dopo che entrambi i rami del Parlamento si sono espressi per limitare gli effetti problematici del Nutriscore, anche la più grande catena di distribuzione e il principale fornitore di prodotti lattiero- caseari hanno abbandonato il sistema francese”.
Servono modelli meno fallaci
“Considerato che la Spagna ne ha da tempo bloccato l’adozione e che in Romania il Nutriscore è vietato per legge poiché ingannevole per i consumatori, crediamo che i tempi siano maturi affinché l’Europa decida di orientarsi su modelli meno fallaci e discriminatori, capaci di indurre realmente i cittadini a seguire diete più sane e bilanciate”, conclude Mascarino.
Il NutrInform Battery
L’Italia per contrastare il sistema francese ha elaborato il sistema denominato “NutrInform Battery” che permette di rappresentare graficamente in etichetta, la percentuale assunta di energia e nutrienti rispetto alla porzione di consumo consigliata dell’alimento. Un sistema che si differenzia dal Nutriscore in quanto si basa sull’obiettivo di informare i consumatori, senza alcun condizionamento. Il ministero della Salute avevainoltre contestato il Nutriscore e valutato la possibilità di sanzionare l’utilizzo del logo sui prodotti alimentari commercializzati in Italia.
Il sistema adottato in Italia
Il sistema italiano permette di “informare il consumatore in modo chiaro dei valori nutrizionali; di basarsi sul concetto di porzione, più utile per elaborare la propria dieta giornaliera; si fonda su una rigorosa e comprovata evidenza scientifica; di essere pienamente conforme all’articolo 35 del Regolamento UE 1169/2011 e rispettoso, per quanto possibile, dei “reference intake” nutrizionali stabiliti dall’EFSA. Inoltre non è di ostacolo al libero scambio di merci tra Stati membri UE; si impone di essere “il più possibile oggettivo e non discriminatorio verso alcun alimento e consentire di fornire al consumatore informazioni per poter scegliere un “pattern” dietetico sano ed adeguato.” Il Ministero della Salute aveva anche ricordato che “per quanto concerne il sistema Nutriscore, si fa presente che a livello europeo gli Stati membri si sono dimostrati divisi.” Nel promuovere il sistema “NutrInform Battery” il ministro della Salute, Orazio Schillaci, aveva detto rispondendo a un’interrogazione parlamentare: “mi auguro che nel prossimo Parlamento europeo, il gruppo degli eletti dimentichi gli steccati e faccia fronte comune non solo per contrastare l’assurdo Nutriscore ma anche per promuovere concretamente il nostro stile di vita alimentare a favore delle nostre produzioni anche perché la Dieta Mediterranea che io definisco Italiana promuove veramente salute e longevità”.