“In Italia donazioni e trapianti continuano a crescere, ma restano ancora circa 8mila i pazienti in lista d’attesa: per questo, è necessario che sempre più cittadini diano il consenso alla donazione dopo la morte, specialmente registrando il proprio “sì” al momento del rinnovo della carta d’identità. Dichiara il tuo Sì in Comune”. È questo il messaggio diffuso dal Ministero della Salute, dal Centro nazionale trapianti e dalle associazioni del volontariato del dono, che hanno lanciato nel mese di aprile un’importante iniziativa: entro aprile verranno inviati a circa 900 uffici anagrafe dei 500 comuni più popolosi d’Italia dei nuovi allestimenti informativi (roll-up, manifesti e locandine) grazie ai quali i cittadini in attesa di rinnovare il documento d’identità potranno ricevere informazioni verificate e corrette sulla donazione, in modo da compiere una scelta consapevole quando arriva il proprio turno allo sportello. L’iniziativa proseguirà anche nei mesi seguenti ed entro la fine dell’anno saranno 1.500 le sedi anagrafiche e oltre 1.100 i comuni raggiunti, con una copertura territoriale di quasi 40 milioni di cittadini residenti.
Numero degli organi non ancora sufficiente
Come mostrano i dati del Ministero della Salute, in questo momento circa 6mila pazienti stanno aspettando un nuovo rene, poco meno di un migliaio un fegato, circa 700 un cuore, oltre 200 un polmone e altrettanti un pancreas. Nonostante lo scorso anno il numero delle donazioni di organi abbia superato per la prima volta quota 2mila, permettendo la realizzazione di quasi 4.500 trapianti (oltre il 15% in più che 2022), il numero degli organi che si rendono disponibili non è ancora sufficiente ad assicurare il trapianto a tutti i pazienti che ne hanno bisogno. Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, in occasione della Giornata nazionale per la donazione di organi e tessuti, celebrata lo scorso 14 aprile, ha dichiarato: “Il nostro sistema trapianti è all’avanguardia per la qualità delle prestazioni erogate e per la capacità di cura e assistenza, ed è già proiettato verso le principali sfide tecnologiche e organizzative che stanno ridisegnando i sistemi sanitari di tutto il mondo. Nostro compito è accompagnare l’introduzione di queste innovazioni sempre a beneficio dei pazienti”.
Senza quel Sì, gli sforzi dei medici sono vani
“Eppure – ha spiegato il Ministro – senza il Sì alla donazione, anche il sistema più avanzato dal punto di vista tecnologico non potrebbe procedere al trapianto. E ancora: senza quel Sì, gli sforzi dei nostri medici, infermieri e operatori sanitari (a cui rinnovo il mio ringraziamento) sarebbero vani. Donare è una scelta naturale, un gesto che può fare la differenza per chi oggi aspetta un trapianto. Quando rinnoviamo la carta d’identità, facciamo una scelta di vita e diciamo Sì alla donazione”. Il Ministero della Salute rammenta altresì che “oltre che al momento del rinnovo della carta d’identità, si può dichiarare il proprio sì alla donazione anche iscrivendosi all’AIDO (Associazione Italiana per la Donazione di Organi) oppure presso gli appositi sportelli delle ASL, e infine anche solo scrivendo la propria volontà su un foglio di carta semplice datato e firmato da portare con sé”. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito della campagna www.sceglididonare.it