lunedì, 16 Dicembre, 2024
Ambiente

Earth day: l’obiettivo è ridurre la plastica del 60% entro il 2040

Giornata della Terra 2024: nel 2023 numero record di giorni con caldo ‘estremo’

Il tema scelto per l’edizione 2024 della Giornata della Terra, celebrata ieri, è stato ‘Planet Vs Plastics’ che mira a catalizzare un cambiamento radicale soprattutto nella sensibilità delle persone. Gli obiettivi sono ambiziosi: ridurre del 60% le plastiche entro il 2040, eliminare la plastica monouso entro il 2030 e promuovere tecnologie innovative per un futuro libero dalla plastica. I conflitti e le crisi umanitarie in corso, uniti alle recenti emergenze, sanitarie, sociali ed ambientali, stanno mettendo a rischio gli equilibri del nostro Pianeta e rallentando l’impegno assunto dall’Agenda Onu 2030 in termini di sostenibilità ambientale.

Tutelare la Terra e le sue risorse, affrontare i cambiamenti climatici, contrastare povertà e disuguaglianze sociali, tutelare i Diritti umani, sono tutti elementi che, insieme, contribuiscono in egual misura ad un concetto di sviluppo sostenibile universale. “Dobbiamo difendere e salvare il nostro pianeta. Un pianeta minacciato dai cambiamenti climatici, dall’inquinamento e dalla perdita di biodiversità. Dobbiamo unirci e mobilitare tutti i nostri sforzi in favore dell’azione sul clima”, ha dichiarato il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres.

Il ‘caldo anomalo’ del 2023

Secondo quanto emerge dal rapporto sullo Stato europeo del clima 2023 (Esotc 2023) del Copernicus Climate Change Service (C3S) e dell’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo), lo scorso anno è stato il più caldo mai registrato. Le temperature in Europa sono state superiori alla media per undici mesi all’anno, incluso il settembre più caldo mai registrato. Il 2023 ha visto un numero record di giorni con “stress da caldo estremo” e con una tendenza all’aumento del numero di giorni di “forte stress da calore” in tutta Europa, sottolinea il rapporto. La mortalità correlata al caldo è aumentata di circa il 30% negli ultimi 20 anni e si stima che i decessi legati al caldo siano aumentati nel 94% delle regioni europee monitorate. L’Europa è il continente che si sta riscaldando più rapidamente, con un aumento delle temperature pari a circa il doppio della media globale. I tre anni più caldi registrati in Europa si sono tutti verificati a partire dal 2020 e i dieci più caldi dal 2007.

Plastica, una sfida imminente

Una delle sfide più difficili che l’umanità sta affrontando in questo periodo storico è il problema dell’inquinamento da plastica. Questa piaga non è mai stata così palpabile e drammatica come nei nostri giorni, in particolar modo nel mar Mediterraneo, vero e proprio epicentro dell’inquinamento da plastica che mette a repentaglio la salute dell’ambiente. Con una concentrazione record di microplastiche, il nostro mare è diventato un sorvegliato speciale. Ogni anno, centinaia di migliaia di tonnellate di plastica vengono riversate nelle sue acque, una quantità impressionante che equivale al carico di 500 container al giorno e il 15% dipende direttamente dall’Italia.

Canada: riprendono i negoziati

Su questo tema, a Ottawa (Canada), nei prossimi giorni riprenderanno i negoziati tra i delegati di 175 Paesi per sancire un trattato mondiale vincolante che metta fine ai rifiuti di plastica. I punti di disaccordo restano numerosi, tant’è che lo scorso novembre a Nairobi le Ong ambientaliste avevano espresso frustrazione per l’assenza di avanzamenti concreti. Nonostante la maggioranza consideri necessario il trattato, c’è una forte distanza fra le ONG che vorrebbero arrivare al calo della produzione del 75% entro il 2040 e i Paesi produttori di petrolio e le lobby del settore che preferiscono un aumento del riciclaggio. l’inquinamento delle plastiche continua ad aumentare: la produzione annua è più che raddoppiata in 20 anni ed è ora pari a 460 milioni di tonnellate; potrebbe addirittura triplicare da ora al 2060 se non ci saranno limitazioni. Solo il 9% delle plastiche prodotte viene riciclato.

Da Rimini a Milano

Per la Giornata della Terra anche l’Italia si è mobilita con un ricco calendario di oltre 600 eventi e iniziative per sensibilizzare il pubblico sull’importanza di tutelare il pianeta. Dalle pulizie delle spiagge alle passeggiate ecologiche nei parchi, fino ai laboratori didattici e ai convegni con gli esperti, ogni regione e città del Paese ha organizzato qualcosa per celebrare la ricorrenza. A Rimini c’è stata la raccolta di rifiuti sul lungomare con “Spiaggiastico” (134 kg di rifiuti raccolti). A Venezia i gondolieri sub hanno ripulito i fondali di Murano, recuperando 16 quintali di rifiuti. A Bologna c’è la pulizia ecologica itinerante “Alla Terra” nell’area verde del fiume Reno. A Modena e Reggio Emilia, invece, 200 studenti hanno visitato l’invaso di Castellarano Grande per conoscere il progetto Erasmus Water Management. Ferrara ha organizzato laboratori creativi per bambini al parco Schiaccianoci e visite al giardino delle Farfalle, mentre Reggio Emilia ha in programma la Festa della Terra, delle acque e del lavoro nei campi a Guastalla, con fiera, mostre e prodotti tipici. Tre giorni di eventi a Bertinoro e Cesena con spettacoli, concerti, trekking e iniziative per le scuole. A Roma, il Villaggio per la Terra a Villa Borghese ha ospitato tantissimi eventi dal 18 al 21 aprile, mentre a Milano, al Piccolo Teatro Strehler, si è discusso di inquinamento con sindaci di varie città.

Polveri sottili

Il nostro Paese come il resto del pianeta non deve essere solo salvaguardato dai rifiuti ma anche dallo smog. Secondo Legambiente, infatti, da gennaio a marzo 2024 sono già 8 le città fuorilegge per le polveri sottili, avendo superato il limite previsto per il PM10 (particelle sottili) di 35 giorni in un anno solare con una media superiore a 50 microgrammi per metro cubo (µg/mc). In testa c’è Verona (Borgo Milano) con 44 giorni di sforamenti nei primi 91 giorni dell’anno, seguita da Vicenza (San Felice) con 41, Padova (Arcella) 39, Frosinone (scalo) 38, Brescia (Villaggio Sereno), Cremona (Piazza Cadorna), Torino (Grassi) e Venezia (Via Beccaria) con 36. Sono invece al limite Treviso (Via Lancieri) con 35 giorni di sforamento, Modena (Giardini), Milano (Senato), Monza (Via Machiavelli) e Rovigo (Centro) 34. Da questo momento, osserva l’associazione ambientalista, le città fuorilegge non possono più sforare e l’emergenza dovrà essere affrontata sistematicamente per il resto dell’anno (nonostante la primavera renda il problema meno acuto e sentito da amministrazioni e cittadini) per evitare che il prossimo autunno, con il cambio di stagione, queste città rischino seriamente di doppiare gli sforamenti consentiti.

Earth day, le origini

La ricorrenza della Giornata della Terra nasce durante una conferenza dell’Unesco a San Francisco nell’ottobre del 1969, grazie all’attivista John McConnell. La sua proposta di dedicare una giornata al pianeta trovò terreno fertile e si concretizzò il 21 marzo 1970, primo giorno di primavera nell’emisfero settentrionale. Ma fu l’anno successivo che la ricorrenza assunse la sua dimensione attuale. Il 22 aprile 1970, 20 milioni di americani scesero in piazza per manifestare contro l’inquinamento. Un’ondata green che si propagò in tutto il mondo, trasformando l’Earth Day in un appuntamento fisso.

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