giovedì, 21 Novembre, 2024
Europa

Camera Usa primo sì ai 95 miliardi per Ucraina, Israele e Taiwan

Lavrov: "Negoziamo ma senza Zelensky. La Svizzera ci inviterà alla Conferenza in un secondo momento"

Primo via libera dalla Camera degli Stati Uniti al pacchetto di aiuti da 95 miliardi di dollari per l’Ucraina, Israele e Taiwan e per il sostegno umanitario. Con 316 voti favorevoli e 94 contrari è stato superato un ostacolo procedurale, consentendo al pacchetto di poter essere votato in via definitiva dall’Aula in questi giorni. Intanto la Russia continua l’assedio all’Ucraina; ieri con un attacco missilistico alla città di Dnipro. Poi nella regione di Odessa danneggiando le infrastrutture portuali. Mentre la Germania si appresta a fornire missili e esortare gli altri paesi a fare lo stesso per l’Ucraina il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov ha dichiarato che il suo Paese è pronto a colloqui di pace “non di facciata”, ma incontri con il Presidente Zelensky “sono fuori discussione, perché non porterebbero a nulla.”

Lavrov: Borrell il più onesto

“Lo schema Zelensky è una truffa”, ha detto il ministro in un’intervista congiunta a Radio Sputnik, Komsomolskaya Pravda e Govorit Moskva. “Siamo pienamente convinti della necessità di continuare l’operazione militare speciale”, ha aggiunto Lavrov, “anche in caso di negoziati.” “Abbiamo dichiarato la nostra disponibilità a negoziare, non solo per fare scena. Questa è la verità, ma parlare con Zelensky è inutile per molte ragioni”. Poi ha rivelato che la Svizzera, secondo quanto gli avrebbe riferito il Presidente della Confederazione elvetica, Ignazio Cassis, che sta organizzando la Conferenza di pace di giugno, non inviterà la Russia nella prima sessione, ma lo farà in un secondo appuntamento. Ma sulla Svizzera, Lavrov ha anche detto che “sta diventando un paese apertamente ostile alla Russia.” Poi ha spiegato che non c’è nessuna intenzione di “attaccare i paesi europei”, che con la Cina c’è l’impegno di “creare nuovi aerei altamente tecnologici” e che l’Alto rappresentante Esteri europei, Josep Borrell è il più credibile quando dice che l’Unione Europea “non combatte per l’Ucraina, ma contro la Russia.” Quella, ha detto Lavrov: “è una confessione onesta”.

Difesa aerea per l’Ucraina

Porte che continuano ad aprirsi e chiudersi senza soluzione di continuità. Passi diplomatici sempre più complessi che finora non hanno ottenuto che risultati fittizi, mentre la guerra continua a fare morti e feriti. Piuttosto parlano le armi: la Germania annuncia di aver già inviato due sistemi Patriot all’Ucraina (in passato) e ora ne manderanno un terzo. Il Cancelliere Scholz ha fatto appello agli altri paesi europei di fare altrettanto. L’Ucraina ha chiesto sette sistemi anti-aereo. Su questo tema il Segretario della Nato, Stoltenberg ha rivelato di aver chiesto a Italia e Francia “di fornire sistemi di difesa aerea come i Samp/T ma anche altri sistemi. E agli alleati che non hanno sistemi di difesa aerea, chiediamo di fornire sostegno finanziario all’Ucraina.”

Attentato a Zelensky

Infine le forze dell’ordine ucraine, in collaborazione con la Polonia, hanno arrestato un cittadino polacco sospettato di essere pronto ad agire a favore dei servizi segreti della Russia, che proponevano un attentato alla vita del Presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky. Lo rivela la Pravda ucraina, che cita l’Ufficio del Procuratore Generale e il ministero della Giustizia polacco. Il cittadino polacco, identificato come Pawel K., avrebbe dovuto “raccogliere e fornire informazioni ai servizi segreti militari della Federazione Russa, in particolare per aiutare i servizi speciali russi a pianificare un possibile attentato contro il presidente ucraino Volodymyr Zelensky”, si legge in un comunicato stampa della procura polacca. Le indagini sono in corso.

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