Mentre Teheran tiene il segreto sull’”arma mai impiegata prima” per rispondere a eventuali altri attacchi israeliani, gli Stati Uniti impongono nuove sanzioni e anche l’Unione europea sta valutando di fare ugualmente soprattutto per “il sostegno di droni alla Russia, includendo anche i missili e la possibilità che sia applicato anche ai proxy iraniani nella regione”, come ha detto l’Alto rappresentante Ue, Josep Borrell. Anche il G7 di Capri chiede sanzioni all’Iran. Mentre oggi a New York il Consiglio di sicurezza dell’Onu dovrebbe anche votare la richiesta dell’Autorità Nazionale Palestinese di far parte a pieno titolo delle Nazioni Unite e Israele, dal canto suo, continua a minacciare ritorsioni e a spiegare agli alleati occidentali che ha “diritto all’autodifesa.” Il premier Benyamin Netanyahu incontrando i ministri degli Esteri di Gran Bretagna e Germania ha ringraziato per il loro sostegno “inequivoco” allo Stato ebraico e per la posizione dei loro rispettivi Paesi nella difesa contro l’attacco senza precedenti dell’Iran a Israele, ma ha ribadito che “deciderà da solo” e per autodifesa. In precedenza, comunque, i ministri degli Esteri Cameron e Baerbock avevano chiesto di evitare l’escalation con Teheran. Nel frattempo i colloqui per una tregua Israele-Hamas sembrano non interessare più e non se ne parla più se non che il mediatore del Qatar riferisce che sono “finite in stallo.”
Meglio intelligenti che duri
Il ministro britannico David Cameron ha anche chiesto che il G7 imponga “sanzioni coordinate” contro l’Iran. Il responsabile del Foreign Office si trova in visita nello Stato ebraico e ha ribadito che non ci deve essere un’escalation da parte di Israele contro l’Iran e ha affermato di sperare che la promessa risposta israeliana non aggravi la situazione in Medio Oriente sottolineando come in questo momento sia “meglio essere intelligenti piuttosto che duri”. “La vera necessità è tornare a concentrarsi su Hamas, sugli ostaggi, sull’arrivo degli aiuti, su una pausa nel conflitto a Gaza”, ha aggiunto il responsabile del Foreign Office. Teheran, allo stesso modo, minaccia e aspetta: “consigliamo ai nemici di non commettere alcun errore strategico, perché l’Iran è pronto a colpirli, soprattutto con i caccia Sukhoi-24, i bombardieri tattici supersonici russi”, ha dichiarato il comandante delle forze aeree dell’Esercito Hamid Vahedi, durante le parate dell’Esercito in occasione della Giornata nazionale dell’Esercito. Oltre ai Sukhoi-24, la forza aerea iraniana è dotata di caccia più avanzati ed è pronta a sferrare un tale colpo ai nemici, che non saranno in grado di compensare.” L’Iran, tra l’altro, ha completamente evacuato alcune sue basi in Siria, mentre altre sono operative solo di notte, quando le Guardie della Rivoluzione temono che sia più probabile che abbia luogo un attacco israeliano.
Israele stanzia altri 5 miliardi
L’esercito israeliano, intanto, si sta concentrando nelle operazioni nel Centro della Striscia di Gaza, dove si è ritirata la gran parte delle truppe. Il portavoce militare ha reso noto che “nei raid aerei è stato eliminato un certo numero di terroristi e distrutto infrastrutture terroristiche”. In uno di questi interventi “è stata attaccata una squadra terroristica che operava con un drone armato verso i soldati forze che operavano nell’area”. Il gabinetto israeliano mercoledì ha approvato un piano quinquennale da 19 miliardi di shekel (5 miliardi di dollari) per ricostruire e rafforzare le comunità vicino al confine di Gaza. Il presidente Benjamin Netanyahu ha detto che Israele investirà i fondi per l’edilizia abitativa, le infrastrutture, l’istruzione, l’occupazione, sanità e altri settori. “I terroristi di Hamas volevano sradicarci, ma noi sradicheremo loro e approfondiremo le nostre radici.”L’ufficio del premier ha affermato che le comunità locali lavoreranno con il governo ministeri, e insieme al settore imprenditoriale e alla filantropia, porteranno la regione ad essere”un’area vitale, fiorente ed attrattiva”.