In queste ultime settimane un’ondata di intimazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate ha colpito numerosi cittadini, richiedendo la restituzione dei contributi a fondo perduto concessi nel quadro del decreto Rilancio del 2020. Si tratta di risorse inizialmente destinate a garantire la sopravvivenza del tessuto sociale ed economico del Paese in un momento di crisi senza precedenti e che ora stanno ora generando controversie e disagi a causa dell’indebita percezione da parte di alcuni beneficiari.
Le somme erogate, volute come un sostegno vitale durante un periodo di grave difficoltà economica, stanno ora tornando indietro sotto forma di richieste di restituzione integrale, spesso accompagnate da interessi e sanzioni. Il tutto entro un termine estremamente ristretto di trenta giorni, senza alcuna possibilità di dilazione o rateizzazione.
L’organizzazione Meritocrazia Italia ha espresso la propria preoccupazione, definendo questa richiesta di pagamento improvvisa e inattesa come estremamente vessatoria per i contribuenti che si sentono traditi nella fiducia e sempre più distanti da uno Stato che sembra pretendere ma non dare.
Legittimo affidamento
Il Presidente Walter Mauriello ha sottolineato l’importanza di garantire il legittimo affidamento sulle somme erogate, specialmente considerando il contesto di grave difficoltà in cui sono stati concessi questi fondi. La mancanza di controlli adeguati da parte dell’ente erogante all’inizio del processo e la successiva richiesta di restituzione senza concessioni sono state descritte come una condotta lesiva della tutela del risparmio e dei principi di protezione dei cittadini. La questione sollevata da Meritocrazia Italia riguarda non solo l’aspetto economico, ma anche la costruzione e la conservazione dei rapporti di fiducia tra Stato e cittadini, fondamentali per la sana gestione della cosa pubblica.
Si fa riferimento all’articolo 38 della Costituzione italiana, che sottolinea il diritto al mantenimento e all’assistenza sociale dei cittadini e delle imprese.
Secondo Meritocrazia Italia, è necessario rivedere il sistema di riscossione fiscale per renderlo più collaborativo ed efficiente. L’organizzazione propone l’istituzione di un’Agenzia delle Uscite e la completa ristrutturazione del funzionamento dell’Agenzia delle Entrate e degli enti di riscossione, al fine di garantire un sistema più equo e rispettoso dei bisogni dei contribuenti.