venerdì, 22 Novembre, 2024
Economia

L’inflazione accelera ma frena il carrello della spesa

Unc: Rimini la città più cara, Imperia virtuosa

Una notizia negativa e due positive: l’inflazione accelera a marzo (passando all’1,2% rispetto allo 0,8% di febbraio), ma nel contempo frena il carrello della spesa (a +2,6% da +3,4%) e i risultati di export e import fanno registrare numeri importanti (la stima del saldo commerciale a febbraio è pari a +6.034 milioni di euro, era +2.095 milioni a febbraio 2023). Ecco il sunto dei dati comunicati ieri dall’Istat sui prezzi al consumo in merito a marzo e sul commercio con l’estero.

In merito all’aumento dell’inflazione, è interessante notare che la stima preliminare era di +1,3%, indicando quindi una leggera revisione al ribasso. L’accelerazione è attribuita principalmente all’attenuazione della flessione dei prezzi dei beni energetici, sia regolamentati che non regolamentati, che sono passati da una significativa contrazione a una meno marcata, rispettivamente dal -17,2% al -10,3% e dal -18,4% al -13,8%. Inoltre, ha contribuito a questa ‘accelerata’ la crescita dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti, passati dal +3,8% al +4,5%. Ma va segnalato che si è registrato un rallentamento nei prezzi dei beni alimentari non lavorati, dei tabacchi e dei beni alimentari lavorati. Nel dettaglio, l’inflazione di fondo, che esclude gli energetici e gli alimentari freschi, è rimasta stabile al +2,3%, mentre quella al netto dei soli beni energetici è scesa dal +2,6% al +2,4%.

Rimini cara, Imperia virtuosa

Ma quali sono state le città italiane più care d’Italia a marzo? La lista è stata stilata dall’Unione nazionale consumatori. In testa alla top ten delle più care d’Italia Rimini, dove l’inflazione pari al 2,5%, la seconda più alta d’Italia dopo Brindisi (+2,6%), si traduce nella maggior spesa aggiuntiva su base annua, equivalente a 679 euro per una famiglia media. Medaglia d’argento per Napoli, dove il rialzo dei prezzi del 2,5% determina un incremento di spesa annuo pari a 551 a famiglia. Medaglia di bronzo per Parma che con +1,9% ha una spesa supplementare pari a 516 euro annui per una famiglia. Nella graduatoria delle città più virtuose d’Italia, al primo posto c’è Imperia dove la deflazione più alta d’Italia, pari a -0,3% si traduce in un risparmio equivalente, in media, a 67 euro su base annua. Medaglia d’argento per Pescara, dove la diminuzione dei prezzi dello 0,1% determina un calo di spesa annuo pari a 22 euro per una famiglia tipo. Sul gradino più basso del podio delle città più risparmiose, Campobasso che con -0,1% ha un taglio delle spese pari a 21 euro annui per una famiglia media

Prezzi in leggera discesa

Il rallentamento del ‘carrello della spesa’ a marzo offre di certo una prospettiva positiva per i consumatori italiani. Nello specifico l’Istituto di statistica ha comunicato che i prezzi dei beni alimentari, così come quelli per la cura della casa e della persona, sono passati da un aumento del +3,4% a febbraio al +2,6% a marzo: un sollievo per le famiglie italiane. Anche i prodotti ad alta frequenza d’acquisto hanno subito un rallentamento nei loro aumenti di prezzo, passando dal +2,8% registrato a febbraio al +2,5% a marzo.

Commercio con l’estero tra luci e ombre

L’Istat ieri ha anche reso noto l’andamento del commercio con l’estero e i prezzi all’import: a febbraio 2024 si stima una crescita congiunturale per entrambi i flussi commerciali con l’estero, più intensa per le importazioni (+5,1%) che per le esportazioni (+3,8%). La performance positiva dell’export riguarda soprattutto l’area extra-Ue, e in particolare le esportazioni di beni strumentali, cui contribuiscono vendite a elevato impatto di mezzi di navigazione marittima verso gli Stati Uniti; al netto di queste, l’export registra una crescita congiunturale più contenuta (+1,9%) ed è pressoché stazionario (-0,2%) su base annua. Si amplia la flessione tendenziale delle esportazioni verso la Cina – effetto base derivante dal confronto con febbraio 2023 – e si confermano in calo le vendite verso la Germania.

L’import cresce su base mensile soprattutto per i maggiori acquisti di beni strumentali; la sua contrazione su base annua risulta più che dimezzata. Nei primi due mesi del 2024, il saldo commerciale è positivo per 8,5 miliardi (era negativo per -2,1 miliardi nello stesso periodo del 2023).

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Integratori alimentari, cresce l’export italiano

Giulia Catone

Blue economy: 1 impresa su 2 è al Sud, ma Roma è al top per l’imprenditoria del mare

Paolo Fruncillo

Inflazione accelera a luglio, +1,9% su base annua

Redazione

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.