Lunedì 1° aprile 2014 verrà ricordato come un momento storico per la Germania. Lo Stato si posiziona come la nazione più grande dell’Unione Europea a regolamentare l’uso ricreativo della cannabis. La nuova normativa consente agli individui di età superiore ai 18 anni di detenere fino a 25 grammi di cannabis secca e di coltivare al massimo tre piante di marijuana nelle proprie abitazioni. Con tali disposizioni, la Germania si allinea alle politiche più permissive in Europa sulla cannabis, al fianco di Malta e Lussemburgo, I Paesi Bassi, un tempo simbolo di tolleranza, stanno invece stringendo le maglie contro il turismo legato alla droga.
L’entrata in vigore della legge è stata accolta con entusiasmo a Berlino, dove centinaia di persone si sono radunate davanti alla Porta di Brandeburgo, celebrando l’evento con l’accensione di spinelli. Il futuro della riforma prevede, a partire dal 1° luglio, l’apertura dei “cannabis club” che distribuiranno legalmente marijuana agli iscritti, con un limite di 50 grammi mensili per persona e fino a 500 membri per club. La vendita tramite esercizi autorizzati è stata scartata a causa di resistenze da parte dell’UE. Il governo di Olaf Scholz, che guida una coalizione di partiti socialdemocratici, ritiene che la legalizzazione possa contrastare il mercato nero in espansione. Tuttavia, esponenti del settore sanitario mettono in guardia sui pericoli che l’uso di cannabis può comportare per i giovani, con possibili effetti dannosi sullo sviluppo cerebrale e un incremento del rischio di disturbi psicotici.
Le preoccupazioni
La terapista Katja Seidel e il ministro della Sanità Karl Lauterbach hanno espresso preoccupazioni sulla legge, che resta proibita ai minori di 18 anni e nelle vicinanze di istituzioni scolastiche. La polizia si mostra critica, prevedendo difficoltà nell’applicazione della normativa. Un ulteriore intoppo è rappresentato dall’amnistia retroattiva per reati legati alla cannabis, che implicherà una revisione di oltre 200.000 casi giuridici. Friedrich Merz, leader dell’opposizione conservatrice, si è detto pronto a revocare la legge in caso di vittoria nelle elezioni del 2025. Al contrario, il ministro delle Finanze Christian Lindner ha difeso la decisione come “responsabile” e preferibile all’abbandono degli utenti al mercato nero, garantendo che la legalizzazione non produrrà disordine.