“L’inquinamento atmosferico che in questi giorni interessa Milano e l’intera Pianura Padana, certificato dalla società svizzera IQAir, è preoccupante. L’elevata concentrazione di polveri sottili rilevata, con un PM2,5 pari a 29,7 volte il valore Oms, è un pericolo incombente per la salute pubblica, un rischio per tutti, soprattutto per le persone fragili e gli anziani. Lo smog è un killer silenzioso che genera disfunzioni organiche, malattie genetiche e difficoltà respiratorie. Abbiamo bisogno di azioni incisive a tutela del diritto alla salute”. Così la Presidente di Fondazione The Bridge, Rosaria Iardino, in merito al pericolo inquinamento a Milano, certificato dai dati resi noti dalla società svizzera IQAir. “Bisogna essere realisti e capire che solo con un cambio radicale delle nostre abitudini saremo in grado di migliorare l’ambiente in cui viviamo” aggiunge Iardino, che ricorda come “anche l’Arpa abbia evidenziato che in questo periodo la qualità dell’aria a Milano sia molto scarsa e metta a rischio la quotidianità. Una situazione favorita dall’attuale condizione atmosferica, che facilita la permanenza a bassa quota del particolato. Tutto ciò – prosegue – sollecita e rende urgente l’attuazione di interventi antismog concreti, strutturati, a sostegno di una migliore vivibilità sociale.
Il ruolo della Fondazione
Fondazione The Bridge, che si pone come tramite tra istituzioni e associazioni di pazienti, società di ricerca scientifica e sociale, accademia, mondo clinico e industria, monitora costantemente queste criticità ed è pronta ad avviare iniziative a difesa della salute pubblica. In particolare, come Fondazione The Bridge riteniamo da tempo che la mobilità stessa rappresenti uno strumento di politica sanitaria indispensabile per fare programmazione dell’offerta di assistenza ai cittadini. In prospettiva – osserva Iardino – è necessario che l’alta specialità nelle cure sia sempre più concentrata su pochi centri qualificati e, di conseguenza, il tema dello spostamento dei pazienti risulta fondamentale. Non bisogna dimenticare che oggi la fragilità coincide con un carico di responsabilità su familiari e caregiver, anche in termini di perdita di giornate di lavoro, che va a tutti i costi alleviato”. “Dobbiamo agire subito e invertire questa tendenza, tenendo presente che purtroppo, secondo recenti dati satellitari del servizio di monitoraggio atmosferico Copernicus (Cams), il 73% degli italiani continua ancora oggi a vivere in territori inquinati” conclude.