Uno studio della University of Southern California e dell’Università LMU di Monaco di Baviera, che si è avvalso del Centro di Intelligenza Artificiale sempre dell’università californiana, ha calcolato che l’utilizzo della telemedicina riduce l’impronta di carbonio del settore sanitario. E’ stato rilevato che le persone usufruendo dei teleconsulti, usavano meno l’auto e risparmiavano tempo e denaro, nonché emissioni di CO2. Alcuni studi hanno esaminato solo la quantità di CO2 risparmiata evitando l’uso delle autovetture, quindi potrebbero esserci ulteriori vantaggi nei teleconsulti medici. L’impronta di carbonio, in inglese carbon footprint (CF) è un parametro che viene utilizzato per stimare le emissioni di gas serra causate da un prodotto, da un servizio, da un’organizzazione, da un evento o da un individuo, espresse generalmente in tonnellate di CO2 equivalente. Questa misura è ritenuta un fattore importante anche nella valutazione degli interventi nell’ambito sanitario. L’impronta di carbonio è emersa come fattore importante nella valutazione degli interventi sanitari.
Come si riduce l’impatto
La ricerca si è focalizzata sui database PubMed, Scopus e Web of Science per individuare studi che descrivessero come risultati primari la consultazione in telemedicina e la rendicontazione sulle emissioni di carbonio risparmiate e sulle emissioni di carbonio dei dispositivi di telemedicina; come risultati secondari la distanza di viaggio, il risparmio di tempo e costi e la sicurezza. I risultati sono stati riclassificati e sono state calcolate le emissioni di carbonio e le distanze di viaggio per ciascuna coorte di studio totale. Un totale di 48 studi hanno soddisfatto i criteri di inclusione, coprendo 68.465.481 consultazioni di telemedicina e risparmiando 691.825 tonnellate di emissioni di CO2 e 3.318.464.047 chilometri di distanza da percorrere. La valutazione del carbonio è stata per lo più riportata come la distanza risparmiata utilizzando un fattore di conversione.
Telemedicina e riduzione CO2
Le specialità mediche hanno utilizzato la telemedicina per collegare gli specialisti con i pazienti a casa o presso un centro locale. Mentre le specialità chirurgiche hanno utilizzato la telemedicina per la valutazione preoperatoria virtuale, il follow-up e la consultazione generale. Il risparmio per consultazione è stato compreso tra 21,9 e 632,17 minuti e tra 1,85 e 325 dollari. Un numero maggiore di studi si è concentrato sull’arco temporale del COVID-19 rispetto a prima della pandemia. Insomma secondo il team di ricercatori “la telemedicina è correlata alla riduzione delle emissioni di CO2 e ha un impatto positivo sull’impronta di carbonio del settore sanitario. L’espansione dell’uso della telemedicina e dell’educazione e dell’acquisizione dell’approvazione sia da parte dei fornitori che dei pazienti contribuirebbe a ulteriori riduzioni delle emissioni di carbonio risparmiando denaro e tempo per i pazienti e i loro caregiver.”