Dai risultati del sondaggio realizzato dal Consiglio Nazionale dei Giovani e dall’Istituto Piepoli emerge che per il 65% degli italiani i “giovani dovrebbero avere più spazio anche in politica e nelle istituzioni”.
Probabilmente il risultato di questo sondaggio – nonché, il tempismo del sondaggio stesso – è stato influenzato dalla recente nomina del 34enne Primo Ministro francese Gabriel Attal.
Spazio ai giovani ma per governare serve esperienza
Anche se il risultato del sondaggio è incoraggiante – specialmente per noi giovanissimi – è necessario analizzarlo, in relazione alle fasce di età del campione di popolazione intervistato. Se per la maggior parte degli under 54 è giusto dare sempre più spazio ai giovani anche in politica e nelle istituzioni (l’81% del campione di età compresa tra i 18 e i 34 anni e il 72% tra i 35 e i 54 anni), secondo la metà degli over 54, per governare e amministrare serve più esperienza di quella che ha un giovane.
Il livello di partecipazione dei giovani italiani alla vita associativa e sociale è tra i più alti in Europa
Commentando i dati del sondaggio, la Presidente del Consiglio Nazionale dei Giovani (CNG), Maria Cristina Pisani, ha dichiarato che se, da una parte emerge l’enorme volontà e capacità dei più giovani di assumere importanti responsabilità, dall’altra, si registra una “retorica anacronistica che associa la la gioventù all’inesperienza”.
Uno sbilanciamento che si riflette nell’età media dei nostri Parlamentari che si assesta a 51,2 anni. Sono soltanto 65 Parlamentari al di sotto dei 40 anni e addirittura sono soltanto 3 i parlamentari che hanno un’età compresa tra i 25 e i 29 anni.
Numeri che – sempre secondo la presidente Pisani – richiedono una riflessione ancora più attenta, considerato che proprio in Italia si registra un livello di partecipazione dei giovani alla vita associativa e sociale che risulta essere tra i più alti in Europa.
Troppe barriere normative per l’accesso dei giovani alle istituzioni
Eppure, che specialmente in Italia, il livello di partecipazione dei giovani alla vita associativa e sociale sia significativo è sin troppo evidente. Basti pensare alla crescente sensibilità manifestata rispetto alle problematiche legate alla tutela dell’ambiente, piuttosto che a quelle che caratterizzano il mondo del lavoro e dell’occupazione.
Ad ostacolare il transito di tali forme di partecipazione verso l’accesso alle cariche politiche e istituzionali contribuirebbero – dice la Presidente del Consiglio Nazionale dei Giovani (CNG) – le “maggiori barriere normative di accesso alle istituzioni”.
Se infatti – aggiunge Pisani – “in Italia a 18 anni si può essere eletti sindaci di una città come Roma, ci si può sposare, arruolare o guidare un’automobile”, di contro, “non si può essere deputati, senatori, o europarlamentari”.
L’età minima per essere eleggibili a deputato è di 25 anni, per diventare senatore sono richiesti persino 40 anni; allo stesso modo l’età minima per l’elettorato passivo per le prossime elezioni europee è di 25 anni. In tutta l’Unione Europea soglie così alte soltanto in Italia e in Grecia. |
Istituzioni sempre più vicine ai giovani
Se è vero – come è vero – che le barriere normative rallentano l’accesso dei più giovani alle cariche politiche e istituzionali, è altrettanto vero che – specialmente negli ultimissimi anni – si inizia a registrare una sempre maggiore apertura delle Istituzioni al cittadino.
Si moltiplicano le iniziative istituzionali aperte anche ai più giovani. Si pensi alla manifestazione Montecitorio a porte aperte, programmata di norma la prima domenica di ogni mese, che consente ai cittadini di visitare liberamente la sede della Camera dei Deputati; come pure le visite, gratuite all’interno di Palazzo Madama, guidate da personale del Senato.
Tutto ciò genera un crescente senso di vicinanza dei cittadini stessi ai rappresentanti delle istituzioni, al punto da risultare facile per chiunque prendere contatti direttamente con la tale Onorevole o il tale Senatore.
Proprio come ho fatto io. Qualche giorno fa, ho scritto un messaggio all’On. Francesca Ghirra, manifestando il desiderio di poterla conoscere personalmente e magari poter visitare il suo ufficio a Montecitorio. Dopo un paio di giorni, squilla il telefono ed ecco che mi ritrovo accanto all’On. Ghirra, proprio in quell’aula dove risiede la Democrazia. Un’esperienza indimenticabile.
* Liceale at Liceo Classico Statale Giulio Cesare di Roma e Speaker radiofonica at Radio Roma Sound