Ha richiamato l’attenzione sulla pericolosità delle ideologie legate alla superiorità razziale, al nazionalismo predatorio, alla supremazia dello Stato e al culto della personalità e del capo. Tutti “virus micidiali prodotti dall’uomo, che si sono diffusi rapidamente, contagiando gran parte d’Europa, scatenando istinti barbari e precipitando il mondo intero dentro una guerra funesta e rovinosa”. Ieri, in occasione della celebrazione del ‘Giorno della Memoria’ al Quirinale, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con il suo messaggio ha voluto ricordare alle nuove generazioni le conseguenze devastanti delle ideologie che possono spingersi oltre i limiti morali e umani, quegli eventi tragici cui il ricordo deve rimanere vivo “per nutrire l’umanità con insegnamenti contro l’odio, l’intolleranza e il totalitarismo”.
Il Capo dello Stato ha iniziato il suo intervento citando lo scrittore Primo Levi (superstite dell’Olocausto), sottolineando come la storia della deportazione e dei campi di concentramento sia intrinsecamente legata alle tirannidi fasciste nel vecchio continente. Mattarella ha rimarcato che Auschwitz, il luogo simbolo della Shoah, è stato il più abominevole dei crimini, commesso nel cuore della civile Europa, che già da tempo abbracciava ideali come libertà, rispetto dei diritti umani, tolleranza, fratellanza e democrazia.
Shoah, no al negazionismo
Mattarella ha poi voluto ricordare il doloroso capitolo delle leggi razziali adottate durante il periodo fascista in Italia, sottolineando che rappresentano il capitolo iniziale del terribile libro dello sterminio: “Non c’è torto maggiore che si possa commettere nei confronti della memoria delle vittime che annegare in un calderone indistinto le responsabilità o compiere superficiali operazioni di negazione o riduzione delle colpe, personali o collettive”, ha detto, ricordando il coinvolgimento attivo degli appartenenti alla Repubblica di Salò nella cattura, nella deportazione e persino nelle stragi degli ebrei.
Nuovo ‘crinale apocalittico’
Non poteva chiaramente mancare un riferimento all’antisemitismo nuovamente (purtroppo) in auge e su questo tema Mattarella ha sottolineato l’importanza di combattere le minacce emergenti nel mondo contemporaneo. “Siamo di fronte a un nuovo ‘crinale apocalittico’. In alcune zone del mondo, in un’epoca così travagliata come la nostra, sembra divenuta impossibile non soltanto la convivenza, ma persino la vicinanza. I morti di Auschwitz, dispersi nel vento, ci ammoniscono continuamente: il cammino dell’uomo procede su strade accidentate e rischiose. Lo manifesta anche il ritorno, nel mondo, di pericolose fattispecie di antisemitismo: del pregiudizio che ricalca antichi stereotipi antiebraici, potenziato da social media senza controllo e senza pudore”. Ha sottolineato poi come la nostra Costituzione sia chiara nel disporre che tutti i cittadini sono portatori degli stessi diritti, e ha riconosciuto il ruolo fondamentale della presenza ebraica nello sviluppo dell’Italia moderna e nella formazione della Repubblica “che non tollererà in alcun modo minacce, intimidazioni o prepotenze nei loro confronti”.
Il Medioriente
Mattarella ha affrontato il tema dell’antisemitismo nel contesto attuale, evidenziando anche gli orrori causati dagli attacchi terroristici in Medioriente, in particolare menzionando l’aggressione avvenuta il 7 ottobre che “non ha risparmiato nemmeno ragazzi, bambini e persino neonati. Immagine di una raccapricciante replica degli orrori della Shoah”. Nonostante il sogno di una pace nella Regione sembri distante, Mattarella ha sottolineato che il reciproco riconoscimento e rispetto delle tre religioni monoteiste, figlie di Abramo, dovrebbero costituire la base per un futuro migliore. Guardando a Israele come un Paese vicino e amico, condividendo storia e valori, il Presidente ha ribadito l’impegno costante per la sicurezza di questo Paese. Ha anche espresso angoscia per gli ostaggi nelle mani di Hamas, definendo le loro azioni crudeli, sottolineando la necessità irrinunciabile di rispettare i diritti umani di ciascun individuo ovunque nel mondo.
Mattarella ha evidenziato infine come una reazione così drammatica con conseguenze così gravi sui civili possa generare nuove leve di risentimento e odio. “Può accrescere gli ostacoli per il raggiungimento di una soluzione capace di assicurare pace e prosperità in quella regione, così centrale nella storia dell’umanità e così martoriata. Coloro che hanno sofferto il turpe tentativo di cancellare il proprio popolo dalla terra sanno che non si può negare a un altro popolo il diritto a uno Stato”. Un appello, questo, destinato a Israele.