Lo scorso dicembre le spiagge della Galizia, regione nel nord-ovest della Spagna, sono state invase da milioni di piccole sfere di plastica bianca finite in mare in seguito alla perdita di almeno 6 container da parte di una nave cargo, che trasportava 26 tonnellate di micro-granuli di plastica. Ora, alcune quantità di microplastiche, proprio come quelle perse dalla nave ‘El Taconao’ l’8 dicembre, sono state ritrovate sulla spiaggia di Bolonia a Gibilterra. Queste minuscole palline disperse nell’ambiente sono la seconda fonte di microinquinanti plastici nell’oceano. Spesso vengono scambiate per cibo da uccelli marini, da pesci e altri animali selvatici, rilasciano sostanze tossiche e si frammentano in microplastiche, entrando così nella catena alimentare.
Rafforzata la vigilanza sul litorale
Le autorità di Gibilterra segnalano ‘allerta microplastiche’ “in relazione alla grave perdita in mare dalla nave cargo ‘El Taconao’ l’8 dicembre di almeno 6 container che trasportavano 26 tonnellate di micro-granuli di plastica al largo delle coste della Galizia – si legge nella nota divulgata dal ‘Gibraltar Chronocle’, quotidiano nazionale di Gibilterra, in cui si precisa – Non è ancora stato accertato se i pellet rinvenuti a Bolonia provengano dalla fuoriuscita in Galizia, anche se il materiale sembra essere lo stesso”. Il Dipartimento di Ambiente del governo di Gibilterra ha mobilitato l’Unità di investigazione e protezione ambientale (Epru) per rafforzare la vigilanza sul litorale della Rocca, dopo la notizia del ritrovamento di quantità di microplastiche sulla vicina spiaggia di Bolonia (Tarifa), sulla costa atlantica meridionale della Penisola Iberica.
Dannoso per l’uomo e l’ambiente
Non si conosce ancora l’esatto impatto della fuoriuscita di questo materiale che, spinto dalla corrente, si sta riversando lungo centinaia di chilometri di costa. Utilizzati per la realizzazione di tutti i prodotti in plastica di uso quotidiano, possono essere composti di polietilene, polipropilene, polistirene, cloruro di polivinile o altro materiale plastico. Anche le autorità di Gibilterra ricordano che le microplastiche “sono altamente dannose per l’ambiente naturale poiché non si biodegradano e sono difficili da eliminare”. Inoltre, “è noto che possono accumularsi in pesci e molluschi e di conseguenza possono essere ingeriti anche dagli esseri umani attraverso la catena alimentare – aggiunge la nota, che contiene l’appello all’intera cittadinanza di informare riguardo a qualunque avvistamento al team Epru mobilitato”.