Fino al 1° aprile 2024, alle Gallerie d’Italia di Milano, sono in mostra le opere di Giovan Battista Moroni, artista bergamasco che ha lasciato il segno nella pittura italiana del Cinquecento. Tale mostra, intitolata “Moroni (1521-1580). Il ritratto del suo tempo”, intende celebrare uno tra i maggiori artisti interpreti della pittura rinascimentale lombarda, le cui opere sono esposte nei principali musei di tutto il mondo. Le Gallerie d’Italia di Milano, polo museale di proprietà di Intesa Sanpaolo, allestito per rendere fruibile il proprio patrimonio artistico e architettonico, ora rende onore a Moroni, presentando la mostra a lui dedicata più completa che sia mai stata realizzata e incentrata sul tema dei ritratti di cui esiste una produzione importante.
Il percorso
I dipinti di Giovan Battista Moroni possono essere definiti “ritratti in azione”, ossia moderne raffigurazioni di personaggi che “attraverso un gesto, uno sguardo, entrano in contatto con lo spettatore superando la lontananza emotiva e la staticità della ritrattistica ufficiale del tempo”. Moroni, noto soprattutto per la sua innovativa attività di ritrattista, è stato però anche un pittore di importanti opere devozionali. L’esposizione alle Gallerie segue infatti un percorso tematico che parte dalla formazione, proseguendo per i primi ritratti, fino al tema delle scrittrici e i letterati e si conclude con il crocifisso. La mostra milanese intende dunque restituire un’immagine a tutto tondo del pittore, a partire dai suoi esordi presso la bottega del maggiore pittore bresciano del Cinquecento, Alessandro Bonvicino detto il Moretto, di cui Moroni è considerato erede, per proseguire con il confronto con altri artisti contemporanei di area lombarda quali Lorenzo Lotto e Gerolamo Savoldo.
Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023
Nei suoi primi esperimenti, Moroni non ha potuto fare a meno di ispirarsi agli esempi di altissima qualità di Lorenzo Lotto e del Moretto. I due pittori erano amici, tanto che quando Lotto decise di lasciare Bergamo, dopo tredici anni trascorsi nella città, suggerì ai suoi committenti di rivolgersi al pittore bresciano. La figura di Giovan Battista Moroni lega quindi idealmente Bergamo e Brescia, città che hanno condiviso per molti secoli l’appartenenza alla Repubblica di Venezia, sviluppando delle scuole artistiche autonome e indipendenti. L’esposizione è curata da Arturo Galansino e Simone Facchinetti e si inserisce nelle iniziative di “Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023”, “Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica” e in Partnership con Accademia Carrara di Bergamo e Fondazione Brescia Musei.
Esposizioni negli anni
Nel 2014 la Royal Academy of Arts di Londra e la Frick Collection di New York nel 2019 hanno reso omaggio alle opere di Moroni con mostre di grande successo. Un’ulteriore testimonianza della caratura internazionale di questo artista arriva dalla lista dei prestigiosi musei di tutto il mondo da cui provengono i quadri prestati alle Gallerie d’Italia per l’allestimento della mostra milanese. Le opere sono infatti state messe a disposizione dalla National Gallery di Londra, dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, dai musei Gemäldegalerie – Staatliche Museen di Berlino e dal Louvre di Parigi e ancora, dal Prado a Madrid, negli Stati Uniti dalla National Gallery of Art di Washington e dal Philadelphia Museum of Art.