sabato, 16 Novembre, 2024
Turismo

Turismo delle Radici, Confcommercio: “Le nostre comunità all’estero sono influencer dell’Italia”

In occasione del Forum internazionale del turismo, in corso di svolgimento a Baveno sul Lago Maggiore, Confcommercio ha pubblicato una ricerca denominata “Turismo delle Radici”, un approfondimento sui fenomeni migratori che hanno caratterizzato la storia italiana e hanno portato a una diffusa presenza di italiani e di discendenti da emigrati italiani in tutto il globo. Le comunità italiane nel mondo sono cresciute e si sono evolute nel tempo e oggi si stima che ci possano essere milioni di persone con origini italiane che vivono fuori dai confini del Paese. Un imponente insieme di individui che mantengono un legame più o meno forte con il nostro Paese e che rappresentano uno straordinario target dal punto di vista turistico. Per questo motivo, l’attenzione verso il turismo delle radici è crescente e si sta evolvendo in modo significativo anche grazie agli studi portati avanti da ENIT e dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Fino a 260 milioni di italiani

L’ analisi di Confcommercio, coordinata dall’Istituto di Ricerca Swg, Italyrooting consulting e l’Università di Milano Bicocca, intende contribuire allo studio di un fenomeno complesso e articolato che ha un potenziale economico e di sviluppo enorme. Il 2024 “Anno delle radici italiane” accende i riflettori su una comunità e quindi su una domanda potenziale, di dimensioni sorprendenti. Sulla base di autorevoli stime, Confcommercio rileva: “Si va dai poco più di 6 milioni di concittadini residenti all’estero, che diventano fino a 80 milioni con i discendenti e oriundi Italiani fino a 260 milioni se identifichiamo anche gli affini con legami parentali, chi comunque parla la nostra lingua o chi è particolarmente vicino alla cultura italiana”.

Clamorosi influencer

Nella ricerca si evidenzia: “Le nostre comunità all’estero spiccano per essere delle grandi promotrici naturali del Paese: l’87%, al rientro dal viaggio in Italia, consiglia caldamente le nostre destinazioni a parenti, amici e conoscenti”. Secondo Confcommercio “Sono clamorosi influencer: il 61% di chi è venuto nel nostro Paese lo ha fatto 3 volte o più nella sua vita e un ulteriore 27% è venuto due volte”. Anche chi arriva da oltre Oceano mette l’Italia al centro del proprio viaggio, infatti, “6 su 10 visitano solo il nostro Paese, mentre altri 3 visitano sì Paesi vicini ma in modo residuale”. Secondo questo approfondimento, i turisti “impiegano il 55% del tempo del viaggio a vedere l’Italia nel suo complesso, non solo le terre di origine, cui dedicano il restante 45%. Alloggiano prevalentemente in alberghi e strutture turistico ricettive, pur riservando attenzione anche all’ospitalità presso parenti. Fanno registrare valori di spesa decisamente alti: in media 3.100 euro a persona per viaggi di durata almeno di 2 settimane, spesso anche di 3 o 4”.

Lo studio

Lo studio contiene tre livelli di approfondimento sul turismo delle radici: una stima quantitativa del fenomeno e della sua rilevanza economica, una ricerca demoscopica su turisti attuali e potenziali e un’indagine qualitativa, queste ultime due realizzate con interviste a italodiscendenti in Australia, Argentina, Brasile, Canada, Francia, Germania, UK e USA. Da questi approfondimenti ne emergono elementi utili per supportare i territori e le categorie degli operatori del turismo, ma anche del commercio, della cultura, dei trasporti, dell’artigianato, a realizzare nuovi “prodotti” turistici e correlati, capaci di attrarre in maniera specifica questo enorme mercato di riferimento, ma anche a rendere più attraente l’offerta per il turismo esperienziale che muove oggi la maggior parte dei mercati, a partire da quelli maturi, come l’Europa e il Nord America.

Un legame con il Made in Italy

Per Confcommercio, ciò che rende particolarmente apprezzabili i turisti delle radici, “oltre al fatto che si considerano Italiani come noi, è che al rientro portano con sé e fanno conoscere, le produzioni più eccellenti del nostro Made in Italy: enogastronomia, abbigliamento, artigianato, calzature, gioielli e libri. Un legame con l’Italia che, partendo certamente dalla curiosità e amore per la propria storia familiare, si estende a valori comuni a molti altri viaggiatori: la bellezza e la fama dell’Italia nel mondo, la sua cucina, di cui vogliono apprendere il più possibile tutti i segreti, la sua lingua, che vogliono imparare e perfezionare a tutti i costi anche con corsi dedicati durante il soggiorno e la cultura del nostro Paese”. Confcommercio accompagnerà il 2024 con una serie di iniziative, soprattutto a livello locale, dedicate a tutti gli operatori e professionisti che al turismo delle radici vorranno avvicinarsi prendendo parte attiva a progetti di sviluppo delle destinazioni.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Viaggio verso il Salone del Mobile di Milano che si riconferma uno dei principali sbocchi per la produzione del Made in Italy

Paolo Fruncillo

Turismo: nel 2022 56 Mln di stranieri

Federico Tremarco

Turismo, Confcommercio chiede aiuti. Sangalli: settore in grave crisi. Necessari nuovi sostegni

Francesco Gentile

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.