L’intelligenza artificiale “mostro di bravura” senza scatola cranica incomincia a far paura all’umano che ne è l’artefice.
Incastonare l’AI in una cornice normativa planetaria è indispensabile ma, soprattutto, è urgente, prima che sia troppo tardi.
È stato detto e rimarcato nei giorni scorsi al primo Safety Summit dell’AI, dagli autorevoli componenti del vertice internazionale, ove i 28 Capi dei rispettivi Governi – tra i quali il nostro Presidente del Consiglio – hanno assunto impegni concreti sottoscrivendo la “dichiarazione di Bletchley”, al termine del Summit svoltosi, appunto, in Bletchley Park, località a circa 80 km da Londra (ora museo per essere stato centro di decrittazione durante la seconda guerra mondiale dei messaggi in codice della Germania nazista dove ha lavorato il famoso matematico Alan Turing).
Si teme che l’uso dell’intelligenza artificiale, superando ogni aspettativa, possa sostituire l’uomo, mentre come prodotto dell’intelletto umano il comando e il controllo deve rimanere agli umani.
28 Paesi, tra i quali gli Stati Uniti, la Cina e i governi dell’Unione europea, al momento, concordano “sull’urgente necessità di comprendere e gestire collettivamente i potenziali rischi” dell’IA attraverso gli sforzi per garantire uno sviluppo e un utilizzo responsabile della nuova tecnologia.
Il premier britannico Rishi Sunak ha affermato che …”questa storica dichiarazione segna l’inizio di un nuovo sforzo globale per costruire la fiducia del pubblico nell’intelligenza artificiale garantendo che sia sicura”.
Kamala Harris, vicepresidente degli U.S.A., ha esortato la Gran Bretagna e gli altri Paesi a fare il più velocemente possibile perché l’IA sta già apportando trasformazioni e vanno, in sintesi, responsabilizzate le aziende tecnologiche attraverso una legislazione per scongiurare rischi di sorta, tra cui minacce esistenziali come attacchi informatici.
Re Carlo III, in un videomessaggio fatto pervenire all’AI Safety Summit, ha richiamato molti aspetti tra cui i rischi dell’IA che devono essere affrontati con “un senso di urgenza, unità e forza collettiva”, definendo – nel contempo – lo sviluppo dell’intelligenza artificiale “non meno importante della scoperta dell’elettricità” e paragonando tale preoccupazione ai temi dell’ambiente sui quali manifesta costante sensibilità, auspicandosi, in sintesi, che “questa tecnologia in rapida evoluzione rimanga sicura e protetta”.
Elos Musk – anche lui presente al summit, noto tra l’altro perché insieme a Sam Altman ha dato vita alla ChatGPT – è dell’avviso che il campo dell’IA sia una delle “più grandi minacce” potenziali che gravano sull’umanità e ha suggerito la necessità di un “arbitro” indipendente.
Anche il Nobel 2021 per la fisica, lo scienziato Giorgio Parisi, durante l’evento tenutosi nell’ottobre scorso, a Napoli, nella nuova sede dell’ Università Federico II nel quartiere Scampia, ha detto che l’A.I. “se non verrà regolamentata e controllata può portare al disastro”
E Papa Francesco già nel discorso del 28 febbraio del 2020 ha sensibilizzato, tra l’altro, i partecipanti alla Plenaria della Pontificia Accademia per la Vita sull’esigenza di una intelligenza artificiale il cui algoritmo, in sintesi, non si discosti dall’algor-etica. In occasione della “Rome Call for Al Ethics” del 2020, è stato ribadito che occorrono delle regole che non siano di ostacolo allo stesso progredire delle nuove tecnologie che agiscano nel rispetto della dignità umana, in piena trasparenza e democrazia, ove l’intelligenza artificiale metta al centro l’uomo e ne tutelino i diritti fondamentali.
Il 18 maggio 2021, in Vaticano, viene istituita la fondazione “RenAIssance” che si occupa proprio dell’intelligenza artificiale; mentre il successivo 20 maggio 2021, in merito, Riccardo Lala scrive: “ Stupisce, dinanzi alla lentezza dell’Italia, dell’Unione Europea e perfino degli Stati Uniti e della Cina, nel darsi una struttura dedicata all’Intelligenza Artificiale, la rapidità di azione dimostrata invece in questo campo da parte del Vaticano.
Mentre, infatti, la Commissione NSCAI (National Security Commission on Artificial Intelligence) ha appena proposto al Presidente americano la costituzione di un Artificial Intelligence Boardwalk, e l’Italia fatica a dare attuazione all’idea, espressa dal Governo Conte, di creare a Torino l’Istituto Italiano per l’Intelligenza Artificiale, il Vaticano ha già creato la sua fondazione.
Si legge, infatti, che ”A livello locale, l’Arcidiocesi di Torino, si è battuto e si batte per la creazione dell’Istituto Italiano per l’Intelligenza Artificiale di Torino.
E, a ben vedere, non vi è, in questo, nulla di eccezionale, giacché , come insistiamo a dire da molto tempo, l’Intelligenza Artificiale rientra senz’ombra di dubbio nell’esperienza religiosa, come affermato con decisione da autori diversi quali Meyrink, Capek, Teilhard de Cardin, McLuhan, Pouwels Idel e Kurzweil, e il Vaticano ne è da tempo consapevole.”
Ricorda, in altro passaggio come, nella notte del 26 settembre del 1983, il Tenente-Colonnello russo Stanislav Petrov, ha salvato il mondo evitando il più che probabile scoppio di un conflitto nucleare mondiale, per aver saputo identificare un falso allarme missilistico.
L’attuale Governo Meloni sta affrontando con impegno e forte determinazione la problematica intorno all’Intelligenza Artificiale riprendendo le trattazioni dormienti e dando vita, presso la Presidenza del Consiglio, il 20 ottobre scorso, a un Comitato di esperti e di professori universitari e il 24 successivo a un Comitato di Coordinamento per l’aggiornamento delle strategie sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Il presbitero e teologo italiano del Terzo ordine regolare di San Francesco, Paolo Benanti, membro della Pontificia Accademia per la Vita e Consultore del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, è tra i componenti dei citati Comitati.
Entro il 31 gennaio 2024 si prevedono significativi passi avanti anche grazie all’apporto dell’Agenzia per l’Italia digitale (Agid), dell’Agenzia nazionale sulla cyberdecurity (Acn) e del Fondo nazionale innovazione di Cassa depositi e prestiti. E non è esclusa neanche l’ipotesi di costituire una fondazione.
Anche il segretario Generale dell’ONU, il 26 ottobre ha a, sua volta, annunciato la nascita del New Artificial Intelligence Advisory Boardwalk, composto da 39 esperti di varie parti del mondo, col compito “di valutare i rischi, le opportunità e definire una governance internazionale dell’A.I. in vista del Summit futuro in programma per il 2024 in Italia. Il nostro Presidente del Consiglio ha confermato che l’intelligenza artificiale sarà uno dei temi al centro della Presidenza italiana del G7 del prossimo anno.