L’Assessorato regionale all’Agricoltura ha accolto la richiesta di Coldiretti Campania di avviare rapidamente un piano di prevenzione per scongiurare l’invasione della cimice killer nelle campagne, evitando il disastro già in atto nel nord Italia, attraverso l’istituzione di un tavolo tecnico.
La federazione regionale di Coldiretti ha già allertato i suoi esperti, mettendo su una task force, supervisionata dal direttore regionale Salvatore Loffreda e dai direttori provinciali Giuseppe Miselli, Gerardo Dell’Orto ed Enzo Tropiano, con il coordinamento tecnico di Roberto Mazzei. Come azione collaterale al lavoro di monitoraggio della Regione, Coldiretti Campania avvierà a partire dal 12 marzo un tour informativo in tutte le province. Prima tappa a Forino, in provincia di Avellino.
Ad oggi la cimice risulta presente nei cinque territori provinciali, ma in numero tale da non destare ancora preoccupazione.
Tuttavia, per scongiurare la minaccia che sta già devastando l’agricoltura in molte aree del Paese, Coldiretti Campania ha chiesto alla Regione di avviare un piano straordinario di prevenzione attraverso un’ampia ed efficace azione di monitoraggio. La federazione regionale di Coldiretti e le federazioni provinciali sono pronte a mettere a disposizione le proprie strutture territoriali.
La cimice asiatica (Halyomorpha halys) è un insetto polifago, in grado di colpire oltre 300 diverse specie vegetali. Pertanto è in grado di colpire tutta la frutta, dalle ciliegie alle pesche ai kiwi, compresa la frutta a guscio come le nocciole, e le produzioni orticole. Si tratta di un insetto alieno che ha sviluppato una forte resistenza, che può essere combattuta solo con un’antagonista naturale, tra cui la vespa “samurai”. Gli agricoltori del nord Italia stanno già contando ingenti danni alle colture.
La cimice asiatica è un insetto della famiglia Pentatomidae, originario di Cina, Giappone e Taiwan. È stato accidentalmente introdotto negli Stati Uniti con i primi esemplari osservati nel mese di settembre 1998: è considerata un insetto dannoso all’agricoltura e dal 2010 è diventato un fitofago stabile dei frutteti degli Usa. In Italia il primo esemplare è stato rinvenuto in provincia di Modena nel settembre 2012 e studiato dall’Università di Modena e Reggio Emilia.