sabato, 18 Gennaio, 2025
Cultura

La “machine art” di Fernand Léger

Fernand Léger è stato un pittore, scultore e regista francese vissuto nella metà del XX secolo, influenzato dalla tecnologia industriale chiamata anche “machine art” un metodo caratterizzato da forme meccanicistiche monumentali rese in colori audaci.  La sua tecnica differiva notevolmente dall’arte dei suoi contemporanei per questo è considerato un precursore della Pop Art.

Nato da una famiglia di contadini in un villaggio rurale della Francia, il giovane Léger era incline alle discipline umanistiche e desiderava intraprendere una professione creativa.

Si formò dal 1897 al 1899, per poi seguire la  sua passione, la pittura, cui si dedicò  creando opere che esternavano il modernismo, per poi passare ad arazzi, ceramica, vetro e mosaici.

Nel 1908 iniziò affittando  uno studio a La Ruche (“L’alveare”), che divenne un insediamento di artisti nel quartiere di Montparnasse e, durante questo periodo, incontrò i leader dell’avanguardia paragonabili a Archi Penko, Lipchitz, Chagall e Joseph Csaky.

Nel 1909, creò l’opera chiamata “The Seamstress”, in cui la figura appare come una massa di lastre e cilindri che assomigliano a un meccanismo.

Durante il decennio tra il 1920 e il 1930 la sua arte cominciò a incorporare progressivamente parti del modernismo maturando e realizzando i suoi principali dipinti che incarnavano “Il meccanico”, “Monna Lisa con le chiavi”, “Adamo ed Eva”, e “Composizione con 2 pappagalli”.

Durante la guerra, Léger visse e studiò negli Stati Uniti continuando a dipingere opere paragonabili a “L’albero nella scala” (1943/1944) prima di tornare in Francia, nel 1945.

Come pittore, Fernand Léger viene ricordato per lo sviluppo di una propria sorta di movimento artistico che venne chiamato “Cubismo”, la quale moda enfatizzava le forme cilindriche, ricordando due delle sue migliori rappresentazioni i “Nudi nella foresta” (1909/1910) e “I giocatori di carte” (1917).

Morì il 17 agosto 1955 nella sua casa francese a Gif-sur-Yvette.

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