venerdì, 15 Novembre, 2024
Europa

Sei giovani fanno causa all’Ue per “inazione sul clima”

A Strasburgo lo scorso martedì è iniziato il dibattito che vede imputati i 27 Stati membri dell’Ue per “inazioni sul clima”. Si tratta di sei giovani portoghesi che hanno denunciato l’inattività dei governi alla Corte Europea dei diritti dell’uomo. Se il dossier sarà ritenuto ammissibile, la decisione potrebbe arrivare nella migliore delle ipotesi nel 2024.

Incendi in Portogallo

nel 2017 La causa è stata originariamente intentata sei anni fa da un gruppo di giovani, oggi di età compresa tra gli 11 e i 24 anni. Tutto è iniziato il 17 giugno del 2017 quando un incendio fuori controllo ha devastato il bosco di Pedrógrão Grande, a nord di Lisbona, intrappolando tra le fiamme 64 persone. Pochi mesi dopo, una nuova ondata di roghi boschivi ha causato il decesso di ulteriori 36 persone, determinando il bilancio a quota cento. Proprio sulla base di questi episodi, causati da ‘eventi naturali’, sei giovani portoghesi hanno deciso di portare di fronte alla giustizia gli Stati europei, sostenendo che questi ultimi non farebbero abbastanza per difendere i diritti umani dei cittadini sempre più minacciati dal riscaldamento globale. Secondo i giovani, l’inazione dei governi costituirebbe una violazione dei diritti dell’uomo. Tra i ricorrenti una studentessa di 18 anni, riferendosi agli Stati, ha spiegato: “Dicono che è una preoccupazione secondaria invece di essere una priorità. Proteggere il pianeta è importante quanto proteggere l’economia. Tutto è collegato”. Nel settembre 2020 il caso è stato presentato alla Corte Europea per i diritti umani che, quest’ultima, ha accettato di discutere.

In tribunale 32 paesi europei

I giovani accusano i 27 Stati dell’UE, ma anche la Turchia, la Svizzera, la Norvegia, il Regno Unito e la Russia, come ha dichiarato la Global Legal Action Network che assiste legalmente il gruppo, di: “non aver rispettato gli impegni assunti nel quadro dell’accordo di Parigi sul clima del 2015 volti a limitare l’aumento delle temperature”. A pochi minuti dall’inizio dell’udienza, gli addetti stampa hanno riferito una partecipazione di circa 600 presenze dinanzi alla formazione più ufficiale della Corte, la Gran Camera, composta da 17 giudici; anche un gruppo di studenti dell’Università Federico II di Napoli ha assistito al dibattimento. Durante la mattinata, in sostegno dei giovani portoghesi, fuori dalla Corte sono apparsi dei manifesti tra cui uno scritto in italiano: “Cosa c’è di più bello della speranza dei giovani che lottano per il loro futuro”. Prima di pronunciarsi nel merito, la Corte esaminerà innanzitutto l’ammissibilità del ricorso, giunto davanti ai giudici di Strasburgo nel 2020 e beneficiario di un trattamento prioritario.

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