In Europa, la Banca centrale europea (Bce) stima che il 75% circa dei danni da calamità naturali non sia coperto da polizze, mentre in Italia, secondo uno studio di Ania, l’Associazione nazionale delle imprese assicuratrici, stima una copertura assicurativa del solo 4,9%, rispetto al 75% di abitazioni esposte a rischio di calamità naturali (come terremoti o effetti del dissesto idrogeologico). Soltanto le polizze contro i danni da incendio sono più numerose, arrivando a circa il 50%, dal momento che si tratta di un’assicurazione obbligatoria per accendere un mutuo.
Nel 2022 circa 1,4 milioni di polizze
Lo studio rileva comunque che un lento incremento di polizze assicurative si starebbe verificando negli ultimi anni, soprattutto da quando a decorrere dal 2018, è stata introdotta la norma che prevede l’esenzione dell’imposta fiscale sui premi per le assicurazioni contro gli eventi calamitosi, e la detrazione al 19% dei premi stessi ai fini Irpef. Su 31,2 milioni di unità abitative censite dall’Istat, al 31 marzo 2022 risultavano sul mercato poco meno di 1,4 milioni di polizze con l’estensione alle catastrofi naturali (erano 1,2 milioni nel 2020, 826mila nel 2019, 440mila nel 2016). Di quelle polizze 579mila riguardavano il rischio terremoti, 275mila le alluvioni e 496 entrambe le calamità.