venerdì, 15 Novembre, 2024
Ambiente

Dossier ‘Mare Monstrum’: il ciclo illegale del cemento

Mare Monstrum è il report annuale di Legambiente dedicato all’illegalità ambientale sul mare e sulle coste. Anche quest’anno Mare Monstrum restituisce un quadro preciso dei principali fenomeni di aggressione al patrimonio naturale delle regioni costiere, riferendoci il numero totale dei reati ambientali accertati nel 2022 lungo le coste italiane, l’incremento degli eco-reati nei mari del nostro Paese, ma mostra anche un significativo aumento delle attività di controllo svolte dalle capitanerie di porto e dalle forze dell’ordine.

I numeri dei reati ambientali

Mare Monstrum restituisce la fotografia dei principali casi di aggressione al patrimonio naturale delle regioni costiere; nel 2022 i reati ambientali sono stati complessivamente 19.530, con un incremento del +3,2% rispetto al 2021, mentre gli illeciti amministrativi sono stati 44.444, crescendo del 13,1%. Il ciclo illegale del cemento si traduce in occupazioni di demanio marittimo, cave illegali, illeciti negli appalti per opere pubbliche e abusivismo edilizio, rappresentando da solo il 52,9% dei reati, ovvero 10.337 illeciti, seguito dai diversi fenomeni d’irregolarità come la mala-depurazione, lo smaltimento dei rifiuti e la pesca di frodo.

75 violazioni al giorno

Nell’arco di dodici mesi le forze dell’ordine e le capitanerie di porto hanno effettuato ben 664.175 controlli (erano stati 520.000 nel 2021) con un incremento delle ispezioni del 27,7%, rilevando un ammontare di 27.366 infrazioni, per una media di 75 violazioni al giorno (oltre 3 ogni ora). Nel dettaglio si tratta di 10.337 illeciti penali e 17.029 illeciti di carattere amministrativo. Il numero completo delle persone denunciate o arrestate è stato di 10.689, pari al 54,4% del totale delle denunce e degli arresti censiti in questa edizione di Mare Monstrum, il 29,6% in più rispetto al 2021. In leggera flessione, invece, il numero dei sequestri eseguiti contro il cemento illegale, che sono stati 1.455 (-18,5%). In netta crescita, invece, sia il numero delle sanzioni amministrative, che sono state ben 31.586 (erano 9.866), sia il valore derivante dalla somma dei sequestri e delle sanzioni, che ha superato i 90 milioni di euro (con un aumento del 147% rispetto ai 36,37 milioni di euro nell’anno precedente).

I controlli nelle regioni

Legambiente ha stilato e pubblicato nel dossier un elenco regionale dei reati nel ciclo del cemento rilevando al primo posto la Campania, con 1.727 illeciti penali, pari al 16,7% del totale nazionale. Al secondo posto si colloca la Puglia, con 1.282 reati (12,4%) e al terzo la Sicilia, con 1.047 reati (10,1%). Seguono la Toscana (8,8%), la Calabria (8,4%), il Lazio (7,1%) e il Veneto, con il 6,5% del totale nazionale. Nel dossier si precisa che la Campania è prima assoluta tra le regioni per numero di controlli, sequestri, persone denunciate o arrestate; la Toscana ha il primato per numero di illeciti amministrativi e la Sicilia per le sanzioni comminate. Un ultimo dato riguarda la Campania, la Puglia, la Calabria e la Sicilia dove si concentra il 38% dei controlli, il 47,7% dei reati, il 63,5% dei sequestri penali e quasi la metà del numero totale di persone arrestate o denunciate.

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