L’Earth Overshoot Day (EOD), giornata del ‘Superamento Terrestre, del sovrasfruttamento della Terra o dello sforamento’, indica a livello illustrativo il giorno nel quale l’umanità consuma interamente le risorse prodotte dal Pianeta nell’intero anno. Nel 2023 l’Earth Overshoot Day è caduto il 2 agosto stimando inoltre che intorno al 2050 l’umanità consumerà ben il doppio di quanto la Terra produca. La data EOD è stata individuata dalla ONG Global Footprint Network, organizzazione che si occupa di sostenibilità e di impatto dell’uomo sul Pianeta, sulla base dell’impronta di carbonio di ciascun Paese. Global Footprint Network lavora a livello mondiale, tramite ricerca e comunicazione, sui temi della sostenibilità ambientale con il primo obiettivo di aumentare la consapevolezza nelle persone. In particolare, il Global Footprint Network ha sviluppato un sistema per misurare l’impronta ecologica.
Risorse limitate
La ricercatrice scientifica Serena Mancini del Global Footprint Network ha spiegato: “L’impronta ecologica è la domanda di risorse naturali da parte degli esseri umani, una misura che indica l’impatto che ognuno di noi ha sul Pianeta. Sappiamo che le risorse del pianeta sono limitate: ecco, non possiamo gestirle se non sappiamo quante ne abbiamo a disposizione e quante ne consumiamo. Per questo è importante misurare il nostro impatto: il calcolo dell’impronta serve proprio a cercare un equilibrio tra le risorse e quello che consumiamo. Nel tempo, Global Footprint Network ha sviluppato metodi per calcolare l’impronta sia a livello di singoli individui, sia di aziende, comunità, interi Stati. Il “Personal Footprint Calculator” è a disposizione di tutti: bastano cinque minuti, ognuno può misurare la sua impronta”. Nel dettaglio, la ricercatrice ha precisato: “Alla base ci sono gli assunti che il prelievo delle risorse da parte dell’uomo non dovrebbe superare la loro rigenerazione e che la produzione di rifiuti dovrebbe eguagliare la capacità del sistema Terra di assorbirli. Nella metodologia dell’impronta calcoliamo sia la biocapacità, ovvero la quantità di risorse che abbiamo a disposizione, sia l’impronta ecologica vera e propria, cioè la quantità di risorse che l’uomo consuma. Biocapacità e impronta ecologica sono misurate in termini di superficie di terreno biologicamente produttivo necessario per fornire le risorse che l’uomo consuma. Le superfici biologicamente produttive considerate nella metodologia sono i terreni agricoli, pascoli, foreste, superfici acquatiche, superfici per infrastrutture e i terreni per assorbire la CO₂. Sia la disponibilità (biocapacità) che l’appropriazione (impronta ecologica) di un’area e della sua produttività sono misurate in “global hectares”, gli ettari globali, dove un ettaro globale è un ettaro con la produttività media mondiale. Infine, mettiamo a confronto i due parametri e otteniamo una misura del bilancio ecologico”.
Debito ecologico
La ‘Giornata del sovrasfruttamento del Pianeta’ è dunque la data che segna l’esaurimento delle risorse rinnovabili che la Terra è in grado di rigenerare in un anno. Dopo quel giorno le risorse che consumiamo non sono più rigenerate e andiamo ad accumulare rifiuti, nonché un debito ecologico con il nostro Pianeta. Mancini ha aggiunto: “Nel 2021 l’Earth Overshoot Day è caduto il 29 luglio; purtroppo ogni anno arriva sempre prima; per esempio nel 2001 era il 21 settembre. Il 1971 è stato il primo anno in cui l’umanità ha iniziato a esaurire le risorse in anticipo, finendole il 21 dicembre. Da quel momento in poi la tendenza non si è più invertita; si può stimare inoltre che procedendo di questo passo intorno al 2050 l’umanità consumerà il doppio di quanto la Terra produca”.