155 chiese, 21 musei, 91 edifici storici, 12 aree archeologiche, 5 parchi e giardini storici, 21 archivi e 13 biblioteche in Emilia-Romagna hanno subito danni dall’alluvione dello scorso mese. Secondo quanto emerge dalla relazione presentata nel corso della commissione Cultura presieduta dall’assessore alla Cultura della Regione Emilia-Romagna Mauro Felicori, si stima che i danni al patrimonio culturale della Regione è pari a 65 milioni di euro. I siti più colpiti sono le biblioteche di Forlì, Lugo e Faenza, l’Archivio comunale di Forlì, i teatri di Lugo e Conselice, l’Abbazia di Cesena, la chiesa di San Francesco a Faenza, il cimitero di Faenza e numerose sale cinematografiche. Suddividendo i danni per provincia, si scopre che a Reggio Emilia ammontano a oltre 2 milioni di euro, oltre 4 milioni a Modena, quasi 8 milioni a Bologna, 21 milioni a Ravenna, 25 milioni a Forlì-Cesena, 4 milioni a Rimini. “Fin dalla prima alluvione di maggio ci siamo mossi velocemente per capire l’entità dei danni, dopo la seconda alluvione abbiamo fatto il punto di cosa è successo: mi sono personalmente recato sui luoghi dell’alluvione per segnare la vicinanza della Regione alle popolazioni colpite”, spiega Felicori. L’assessore dell’Emilia-Romagna ricorda come “è il ministero dei Beni Culturali che coordina le attività e noi collaboriamo. Il Governo ha rivendicato di gestire direttamente la ricostruzione; è una scelta che non abbiamo condiviso. Collaboreremo e verificheremo che le cose vengano fatte, collaboreremo con il governo perché faccia bene il proprio lavoro e collaboreremo con le realtà locali perché i loro diritti vengano soddisfatti. Quello che più mi preoccupa? I tempi di realizzazione degli interventi. Non credo proprio che qualcuno possa gonfiare i costi perché sono già macroscopici. Bisogna estendere l’Art Bonus, il credito di imposta, pari al 65% dell’importo donato, a chi effettua erogazioni liberali a sostegno del patrimonio culturale, per tutto il 2024”.