Gwen Schmidt aveva solo 21 anni quando le venne diagnosticato un cancro colonrettale al quarto stadio. I medici hanno detto che la sua possibilità di sopravvivenza era solo del 5%. “Ero spaventata, completamente terrorizzata – ha dichiarato Gwen, che ora ha 35 anni – Era come se tutto ciò che avessi conosciuto fino a quel momento se ne fosse andato quasi in un istante”. La ragazza era come qualsiasi altra studentessa universitaria. Divideva il tempo tra amici, studiava e andava alle feste. Dopo aver notato del sangue nella sua toilette, è andata dal dottore e ha ricevuto una diagnosi devastante. Un tempo il cancro era considerato una malattia dell’invecchiamento, ma uno studio del 2020 condotto dai ricercatori del Penn State Cancer Institute ha rilevato che i tassi di tutti i tumori nella fascia di età più giovane sono aumentati del 30% dagli anni ’70. La Schmidt è una degli oltre un milione di adolescenti e giovani adulti, di età compresa tra 15 e 39 anni, a cui viene diagnosticato un cancro ogni anno in tutto il mondo. Il numero è destinato a crescere. Gli scienziati non sono sicuri del perché, ma molto probabilmente è collegato a uno screening migliore, nonché a fattori legati allo stile di vita come l’obesità, la mancanza di esercizio fisico e l’alcol . Con il miglioramento delle terapie antitumorali, secondo il National Cancer Institute si prevede che l’86% dei giovani adulti con diagnosi di cancro sopravvivrà. Ciò significa che più giovani stanno affrontando le conseguenze della malattia. “Una volta terminato il trattamento attivo, come gli interventi chirurgici e la chemioterapia, arriva la parte più difficile – ha continuato la Schmidt, che è sopravvissuta a operazioni, radiazioni e chemioterapia – Perché allora devi sederti con la tua nuova realtà e capire come appare adesso”. La ricerca ha scoperto che i giovani sopravvissuti al cancro avevano un rischio più elevato di 24 problemi di salute, tra cui insufficienza cardiaca, malattie renali ed epatiche, perdita dell’udito e persino ictus. Affrontano potenzialmente decenni di screening e scansioni snervanti per determinare se il cancro è tornato o se il trattamento salvavita ha innescato altre malattie. Un numero crescente di ospedali e centri oncologici a livello nazionale sta lanciando programmi rivolti ad adolescenti e giovani adulti. I pazienti in tali programmi ricevono consulenza, screening personalizzati e, cosa più importante, un senso di comunità tanto necessario con altri giovani.