giovedì, 19 Dicembre, 2024
Attualità

Alta velocità, al Sud servono investimenti

Una Italia divisa in due con il Sud in emergenza. Dal 2019, ossia a dieci anni dall’entrata in funzione delle linee ad alta velocità, l’Italia del trasporto ferroviario risulta spaccata, con il Sud in emergenza. È quanto emerge dall’annuale rapporto “Pendolaria” redatto (a partire dal 2008) da Legambiente.
Un rapporto che è anche la sintesi di una sfida.”Sono le grandi città e il Sud le due grandi sfide per il nostro Paese nel settore del trasporto ferroviario ed attorno a questi due temi si sviluppa il rapporto di Legambiente Pendolaria 2019”. A dichiararlo è il vice presidente di Legambiente Edoardo Zanchini durante la presentazione dei dati del rapporto annuale sul trasporto ferroviario in Italia, tenuta a Palermo, negli spazi della Real Fonderia. Il rapporto fa il punto su cosa si muove e cosa no sulla rete italiana, tra storie di successo e criticità, e approfondisce i risultati prodotti dagli investimenti. Presenti tra gli altri il ministro per il Sud e la Coesione Territoriale Giuseppe Provenzano, il direttore generale del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Angelo Mautone, l’assessore ai Trasporti della Regione Siciliana Marco Falcone, il direttore commerciale di Rete Ferroviaria Italiana Christian Colaneri, direttore commerciale Centro Sud Tirrenica di RFI, Pier Paolo Olla, il direttore Divisione Passeggeri Regionale Trenitalia Sabrina De Filippis.
“Il 2019 per il trasporto ferroviario”, ha detto in apertura Zanchini, “è stato l’anno delle celebrazioni dei dieci anni dell’alta velocità che ha cambiato il modo di guardare al trasporto ferroviario”. Dall’intervento di Zanchini è emerso che le sfide del futuro devono essere ambiziose. Da una parte serve un ‘Piano per il Sud’ ed è urgente cambiare le priorità infrastrutturali del Paese spostandole nelle aree urbane dall’altra bisogna impegnarsi sul tema dei cambiamenti climatici. “La presidente della Commissione europea Ursula von Der Leyen con lo European Green Deal ha fissato gli obiettivi per fermare la crescita della temperatura del Pianeta. Il Paese deve scegliere di accelerare il cambiamento della mobilità attraverso investimenti e politiche più incisive. L’obiettivo è raddoppiare il numero di viaggiatori giornalieri si treni regionali sui treni regionali e metropolitane e dagli attuali 5,7 a 10 milioni per conseguire gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 fissati dall’Unione europea al 2030 e al 2050”.
I numeri delle persone che scelgono ogni giorno il treno per i loro spostamenti sono in costante aumento sia per i treni a lunga percorrenza che i treni regionali e le linee metropolitane, come racconta Pendolaria 2019, dove si investe inoltre il successo è garantito, da Nord a Sud, dall’alta velocità alle linee metropolitane. Tra le diverse parti d’Italia perdurano, tuttavia, delle differenze evidenziate dal rapporto. Alcune cifre dello studio fotografano un’Italia che sceglie, da Nord a Sud, il treno per i propri spostamenti: cinque milioni e 699 mila persone prendono ogni giorno in Italia treni regionali e linee metropolitane. L’aumento di passeggeri sui treni regionali dal 2010 a oggi è stato dell’8,2%. Sono 50mila invece le persone che ogni giorno scelgono gli InterCity e 170mila l’alta velocità tra le Frecce di Trenitalia ed Italo. Sono 2.894 i treni in servizio nelle regioni, ogni giorno da Ragusa ad Aosta, gestiti dai diversi concessionari. L’età media dei convogli sulla rete ferroviaria regionale sta calando, grazie ad una vera e proprio rivoluzione nel trasporto regionale voluta attraverso un piano di rilancio che il Gruppo FS italiane ha avviato già nei mesi scorsi e che prevede un investimento economico di 6 miliardi e 600 nuovi treni entro 5 anni per il rinnovo dell’80% della flotta.
Per quanto riguarda gli InterCity Trenitalia sta investendo 300 milioni tra revamping e la riconversione dell’intera flotta. Questi ed altri dati sono stati illustrati da Sabrina De Filippis, Direttore Divisione Passeggeri Regionale di Trenitalia che ha ricordato gli impegni della società di trasporto del Gruppo FS sullo scenario regionale uno dei punti cardine del Piano industriale 2019-2023 del Gruppo Fs Italiane “Serviamo 1,6 milioni di persone al giorno con un complessivo aumenti dell’11% dal 3018 al 3019. Garantismo 6.500 corse che raggiungono 1.700 località nazionali e questo grazie ad un team di 14.600 persone, 350 le risorse impegnate nel customer care e una flotta di 1300 treni. Inoltre, dal 2014 la puntualità reale vissuta dal cliente ovvero quando arriva con un ritardo contenuto nei cinque minuti, è aumentata di 5 punti, passando dall’86 al 91% del 2019. Dal 2014 al 2019”, ha concluso Sabrina De Filippis, “invece abbiamo ottenuto una sensibile riduzione dei treni cancellati. La Customer satisfaction complessiva del viaggio è così aumentata di oltre il 16,7%”.
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