Secondo quanto emerge dalla sesta edizione del “Rapporto Sul Turismo Enogastronomico Italiano”, curata da Roberta Garibaldi con il supporto di Unicredit, Visit Emilia, Valdichiana Living e Smartbox, Cultura Italiae, Federturismo, Fondazione Qualivita, ISMEA Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, Iter Vitis Les Chemins de la vigne en Europe e Touring Club Italiano, continua la crescita dei viaggiatori italiani (58% nel 2023) che hanno compiuto almeno un viaggio con principale motivazione legata all’enogastronomia. Ma la ricerca di esperienze a tema cibo, vino e birra non è una peculiarità di questi turisti, perché interessa ormai tutti i viaggiatori del Belpaese: 7 su 10 ne hanno svolto almeno cinque nel corso dei viaggi più recenti (+25% sul 2021). Un dato in linea con quanto emerge dallo studio della European Travel Commission, secondo cui le proposte a tema cibo sono le più ricercate dai viaggiatori del Vecchio Continente nei viaggi della prossima estate insieme a quelle legate ai paesaggi naturali dove spesso sono vissute (il 17,3% e il 17,8%, in termini assoluti circa 21,2 e 21,8 milioni di turisti hanno intenzione di viverle quest’estate). E saranno il 4,5%, ossia circa 5,5 milioni gli europei che hanno dichiarato di voler fare un viaggio con motivazione primaria enogastronomia. Nonostante la crisi, circa 1 turista italiano su 3 dichiara di avere un budget superiore al 2022 da dedicare all’acquisto delle proposte enogastronomiche. Alla presentazione sono intervenuti Maurizio Martina (Vicedirettore generale FAO), Alessandra Priante (Direttore Europa UNWTO) e Stefano Dominioni (Direttore dell’Istituto degli Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa), i quali hanno voluto inviare i propri saluti attraverso video-contributi. Per Roberta Garibaldi questi “sono numeri estremamente importanti su cui l’Italia può giocare un ruolo cruciale. Gli italiani amano fare viaggi enogastronomici in Italia e gli europei hanno nel cuore l’Italia come meta enogastronomica. Le sfide che ci accompagneranno sono quelle della varietà: il turista è innovativo e vuole esperienze diversificate Altra sfida è il frictionless, ovvero riuscire a fare in modo che l’esperienza enogastronomica diventino facili da fruire. Allo stesso modo, green e social sono diventati imprescindibili. Il benessere, che oggi diventa longevity, è un’altra carta che l’Italia può giocare pensando al concetto di dieta mediterranea”.