Dall’arrivo del Covid19 nel marzo 2020 non facciamo altro che piangere le morti ingiuste: quelle del Virus, quelle delle guerre e ora quelle delle alluvioni. Direi che ora basta. Basta perché non abbiamo più lacrime. Vorremmo restare impassibili e non far vedere le nostre lacrime ai nostri figli e a nostra moglie mentre stiamo guardando la televisione tutti insieme, ma non ce la facciamo, e allora fingiamo un colpo di tosse, uno starnuto, qualunque cosa pur di non farci vedere da loro, poi, un movimento degli occhiali e si salviamo.
Ripensiamo al lockdown e capiamo che ancora non ce lo siamo scrollati di dosso. Vediamo amici che portano ancora la mascherina: ha senso? Chi lo sa, Comunque li rispettiamo perché non sappiamo quanti morti hanno avuto in famiglia per il Covid. Tutte le famiglie hanno avuto qualcuno da piangere e chi porta ancora la mascherina non vuole più piangere. Chiaro? E poi la devastazione delle città che vediamo in Ucraina e quei morti che non si vedono ma che certamente loro da lassù ci stanno guardando. Ci stanno guardando anche i morti Russi, anche se non li vediamo. Ci sono, ci sono. I morti del Covid, quelli delle guerre e quelli di quest’ultima alluvione ci vorrebbero dire, tutti insieme, di smettere di piangere e iniziare a fare, ciascuno per quello che può, cose concrete. Nessuno può più tirarsi indietro. Non so se riusciremo più a ridere, come facevamo prima, perché gli occhi ormai sono segnati irrimediabilmente e quel sorriso non ci verrà più. Quando sentiamo gli amici gli chiediamo: come va? e la risposta è quasi sempre la stessa: dai andiamo avanti, tu?
Vorremmo dirgli parole di conforto e di speranza ma non ci vengono perché sappiamo quello che hanno passato e quello che stanno ancora passando, nel cuore, come noi. Quando incontriamo qualcuno, chiunque sia, vediamo sempre facce serie, vediamo uno sguardo nel quale scorgiamo le borse sotto gli occhi. Che borse. Vuote. Non ci sono più lacrime. Non abbiamo più lacrime … Stringiamci a coorte Siam pronti alla morte L’Italia chiamò. Noi siamo da secoli Calpesti, derisi, Perché non siam popolo, Perché siam divisi. Raccolgaci un’unica Bandiera, una speme: Di fonderci insieme Già l’ora suonò. Stringiamci a coorte….