Più ottimismo sulla situazione economica in generale da parte degli italiani, che però restano cauti sulla propria condizione personale. Secondo l’Istat per il secondo mese consecutivo cresce il clima di fiducia delle imprese, che torna ai livelli più alti degli ultimi dieci mesi, e per il terzo mese consecutivo anche quella dei consumatori. Resta, invece, pressoché invariato lo scetticismo nei confronti del futuro.
Sul versante delle imprese a fare da traino come al solito è il settore delle costruzioni, seguito da quello dei servizi di mercato, grazie soprattutto al buon andamento del turismo, ma si registra una flessione nella fiducia del manifatturiero e del commercio, quest’ultimo dovuto soprattutto a una crescente sfiducia nella distribuzione tradizionale. Dati, dunque, che non rassicurano del tutto Confcommercio, convinta che restituiscano la fotografia di un Paese attualmente in salute, ma con molte incertezze rispetto alla concreta possibilità di una solida crescita a breve termine. “Cresce la fiducia del settore turistico, ma crolla quella delle imprese tradizionali del commercio (del 7,1% rispetto a marzo) – fa notare l’Ufficio Studi di Confcommercio -. Migliora il sentimento nei servizi alle imprese, langue nel manifatturiero. Le famiglie confermano la tendenza al miglioramento in ragione di una confortante tenuta del mercato del lavoro e della riduzione della crescita dei prezzi al consumo. Sarà proprio la velocità di compressione dell’inflazione a indirizzare il sistema economico, nei prossimi mesi, verso una nuova fase di ripresa o, al contrario, spingerlo dentro una pericolosa stagnazione”.
Secondo il Codacons la ritrovata fiducia dei consumatori è da attribuirsi alle ulteriori riduzioni dei prezzi al dettaglio, ma soprattutto delle bollette di luce e gas che hanno segnato una rapida discesa negli ultimi due mesi. “È un segnale molto positivo per la nostra economia – commenta il presidente, Carlo Rienzi – perché un maggiore ottimismo si ripercuote sulla propensione alla spesa delle famiglie”. Ma dai consumatori arrivano anche segnali di cautela: “Se, infatti, l’indice migliora nettamente in merito alla situazione economica del Paese – ha aggiunto Rienzi -, quello relativo alla condizione personale rimane stabile, mentre il clima futuro diminuisce. Segnali che devono far tenere alta la guardia e spingere il Governo a proseguire sulla strada degli interventi per contenere le bollette e frenare la crescita dei prezzi al dettaglio”.