martedì, 17 Dicembre, 2024
Ambiente

Il Mase tutela le aree marine protette nel Mediterraneo

Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e il Centro Regionale di Attività per le Aree Specialmente Protette della Convenzione di Barcellona (RAC/SPA), nell’ambito della Convenzione di Barcellona sulla protezione del Mediterraneo, hanno annunciato il prossimo lancio del “progetto per sviluppare e rafforzare un’efficace gestione delle Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea (ASPIM)”. L’iniziativa, giunta alla seconda edizione, intende sviluppare e rafforzare la gestione delle ASPIM, con programmi di gemellaggio tra le realtà italiane e quelle delle subregioni mediterranee, condividendo tra loro conoscenze, esperienze e capacità organizzative.   “La centralità geografica dell’Italia nel Mediterraneo porta con sé grandi responsabilità e opportunità, sia sotto il profilo ambientale che energetico. Il ‘Mare Nostrum’ abbraccia popoli e culture che possono trovare sempre più punti di incontro nella tutela marina, specialmente dopo lo storico accordo alla Cop15 sulla biodiversità di Montreal. L’Italia è depositaria di un ‘know-how’ straordinario nella gestione delle Aree Marine Protette, che è giusto condividere rafforzando ogni giorno quella rete di tutela senza la quale ogni singolo intervento perderebbe di senso” afferma il ministro Gilberto Pichetto Fratin.   Le ASPIM italiane coinvolte in questa seconda edizione del progetto sono “Miramare”, “Porto Cesareo” e “Penisola del Sinis – Isola di Mal di Ventre” che saranno gemellate, rispettivamente, con “Palm Island” (Libano), “El Hoceima” (Marocco) e “Zembra & Zembretta” (Tunisia). L’appuntamento con il kick-off del progetto è il 27 aprile. Ad oggi, le ASPIM riconosciute sono 39, appartenenti a 10 Paesi diversi: Albania, Algeria, Cipro, Francia, Italia, Libano, Marocco, Slovenia, Spagna e Tunisia. L’Italia guida la classifica del più alto numero di ASPIM, che si caratterizzano per rilevanti attività di conservazione della diversità biologica, ecosistemi specifici o habitat di specie protette, particolari punti di interesse sul piano scientifico, estetico, culturale o educativo. La regìa delle attività di progetto e degli accordi bilaterali nell’ambito della Convenzione di Barcellona è gestita dalla Direzione generale Patrimonio Naturalistico e Mare del Mase.

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