Temperature in picchiata dopo l’ondata di caldo, con danni rilevanti alla agricoltura in particolare nelle Regioni del Centro-Sud. “Primavera lontana sull’agricoltura di mezza Italia”, scrive la Cia-Agricoltori, “che nelle ultime ore ha dovuto fare i conti con una nuova ondata di freddo, vento e soprattutto grandine, in particolare tra Puglia, Calabria, Campania e Lazio dove a risentire di più del maltempo sono state le colture in fiore e gli ortaggi di stagione”.
Rischi dell’instabilità climatica
Cia-Agricoltori Italiani è andata in ricognizione sul territorio con un timore. “È andato perso almeno un 10% delle produzioni, fatte salve le piantagioni in serra o sotto coperture”, sottolinea la Confederazione, “dunque, ancora instabilità climatica, sempre più frequente in questo periodo dell’anno, ma con sbalzi più forti e repentini che stanno riportando il Paese a temperature invernali, senza traccia, però, di quelle piogge tanto
attese tra Piemonte ed Emilia-Romagna, ancora a secco”.
Grandine killer dei raccolti
Nel frattempo, stando alle prime verifiche di Cia, la recente forte grandinata, “ha colpito campi di carote e
indivie a ridosso della Capitale fino al mare. “Ad arginare danni peggiori”, racconta la Confederazione, “gran parte dei casi, sono state le coperture, in tessuto non tessuto o plastica, utilizzate per proteggere distese di ortive proprio dagli eventi estremi di questa stagione”.
Regioni e aree più colpite
Nella ricognizione della Cia-Agricoltori la conta dei danni. “Nel Lazio, zona Agro Pontino, coinvolti dalla brusca perturbazione i frutteti in fiore, è il caso delle prugne”, evidenzia la Confederazione, “In Puglia, la grandine ha interessato principalmente pescheti, mandorleti e ciliegeti nell’Agro di Cerignola, dove organizzazione e agricoltori sono già alla conta dei danni. Qui, se il bilancio non sarà pesante, sarà per la buona combinazione grandine-pioggia che ha alleggerito l’impatto sui campi. La Campania, che era già in allerta meteo gialla da domenica, ha dovuto affrontare grosse raffiche di vento lungo la Penisola Sorrentino-Amalfitana, sui Monti di Sarno e Picentini fino al Basso Cilento”.
Siccità e gelate tardive
Mentre sono salvi oliveti e vigneti perché non ancora in fioritura, ci sono preoccupazioni per pescheti e i noccioleti già con le prime foglioline. Con il ritorno della neve in alta quota, la Cia-Agricoltori resta in allerta anche sul fronte gelate tardive e torna a ricordare quanto i cambiamenti climatici e le relative calamità naturali, ultima la siccità, siano una sfida da affrontare in modo strutturale e corale tra istituzioni, enti, organizzazioni e mondo agricolo, superando l’approccio emergenziale e lavorando per tavoli e cabine di regia. In particolare”, conclude la Cia, “resta centrale il ruolo della ricerca scientifica e la necessità di nuove tecnologie per l’evoluzione assistita e, quindi, per piante più resistenti agli stress climatici. Come l’ultima grandinata conferma, va agevolata e promossa l’automazione per la gestione integrata delle colture e la protezione attiva dalle calamità, insieme al contributo di adeguati strumenti di gestione del rischio”.