giovedì, 14 Novembre, 2024
Salute

La carta di Urbino per il benessere della persona che lavora

Ecco i dieci punti de “La Carta di Urbino per il benessere della persona che lavora” presentata all’Agenzia Europea per la Salute e Sicurezza sul Lavoro di Bilbao. Il documento è stato predisposto dalla Fondazione Rubes Triva e dall’Osservatorio Olympus dell’Università degli Studi di Urbino, come annunciato ieri dal nostro giornale.

La “Carta” sul “benessere organizzativo” o “salute organizzativa” indica le condizioni culturali e organizzative che determinano la qualità della convivenza in ambito lavorativo ed è, ormai da tempo, argomento di attenzione, anche normativa.

L’integrità psico-fisica delle persone é un bene assoluto e inalienabile.

Privilegiando un approccio etico al lavoro, questa Carta sollecita una riflessione sulle problematiche
ancora irrisolte della prevenzione, enunciando alcuni valori irrinunciabili per l’effettiva tutela della
salute, della sicurezza e del benessere di chi lavora.

Chiunque si riconosca nei principi enunciati in questa Carta e invitato ad accoglierli e diffonderli.

  1. Il lavoro, comunque prestato, deve ispirarsi ai valori della tutela della vita, della dignità della persona, della libera esplicazione della personalità, della sicurezza e della salute, Intesa come benessere fisico, psicologico, relazionale, sociale e organizzativo.
  2. Prima la persona e poi il lavoro. In nessun caso la perdita della vita o della salute può costituire un sacrificio necessario.
  3. La tutela del benessere delle persone che lavorano non può prescindere da un sistema organizzato di prevenzione, fondato su adeguate politiche aziendali, ispirate a principi etici e non solo economici.
  4. Qualunque organizzazione del lavoro può essere salubre e sicura solo se, fin dalla sua progettazione, tutti i rischi vengono costantemente valutati, secondo la migliore scienza ed esperienza ed adottando le necessarie misure di prevenzione e protezione.
  5. Nessuna lesione della salute e della sicurezza della persona che lavora è casuale e ineluttabile. Non ci si deve arrendere di fronte ad alcun rischio.
  6. La sicurezza e il benessere riguardano Ie persone che lavorano e non solo I’ambiente lavorativo. Ci si ammala e si muore sul lavoro e di lavoro.
  7. La sicurezza e il benessere richiedono una formazione che incida sul modo di essere e di agire delle persone che lavorano. Solo persone consapevoli possono contribuire alla gestione di un efficace sistema di prevenzione.
  8. L’efficace organizzazione del sistema di prevenzione esige la partecipazione attiva e responsabile di tutte le persone che lavorano, mediante un approccio collaborativo e solidale che valorizzi l’apporto di ciascuno.
  9. Un sistema di prevenzione partecipato implica il coinvolgimento effettivo nei processi decisionali dei rappresentanti delle persone che lavorano.
  10. La salute e la sicurezza riguardano non solo le persone che lavorano ma anche l’intera collettività ed esigono efficaci politiche di prevenzione da parte degli attori istituzionali e social.
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